SPIRITUALITÀ APOSTOLICA NEL QUOTIDIANO

“UN GIORNO DAVANTI A TE”

 

Come vivere una giornata, o meglio la giornata, dopo averla accolta come un dono di Dio, sotto il suo sguardo amoroso, cominciando dal mattino fino alla sera? Quali sono gli atteggiamenti fondamentali da assumere?

 

Una spiritualità apostolica esige da noi un’attenzione continua e speciale ai segni della presenza di Dio. Suppone un esercizio costante per scrutare i passi di Dio nel cammino della storia. Dio si lascia trovare e si rivela in tutte le situazioni di vita e di morte, di povertà e ricchezza, di fede e di dubbio. Nel corso di una giornata possiamo fare l’esperienza delle manifestazioni della sua presenza misteriosa e amorosa.

“Signore, tu mi scruti e mi conosci... Ti sono note tutte le mie vie... Se salgo in cielo, là tu sei, se scendo negli inferi, eccoti” (Sal 139,1.2.8).

 

Questi atteggiamenti sono indispensabili se vogliamo realizzare un incontro con Dio nel corso di una giornata della nostra vita. Possiamo sviluppare questi atteggiamenti a partire da un desiderio di apertura e di accoglienza, di ricerca di una risposta obbediente e amorosa.

Primo momento: il mattino

Atteggiamenti: apertura-offerta-speranza. Faccio un piccolo esercizio di respirazione, prendendo coscienza della vita che abita in me. Mi rendo conto dei sentimenti che mi pervadono in questo momento. Li accolgo e li abbraccio.

Invoco la presenza amorosa e trasformante dello Spirito di Dio. Gli chiedo di abitare e fecondare la terra del mio cuore (si può utilizzare un fondo musicale).

Prego il Salmo 139: “Signore, tu mi scruti e mi conosci...”. Sento la mano carezzevole e amorosa di Dio che mi guida e accompagna. Chiedo al Signore il dono dell’apertura del cuore, della generosità e occhi aperti per essere attento ai segni della sua presenza nel corso della giornata che mi si presenta davanti.

Alzati al mattino, mettiti davanti a Dio e di’: “donaci la tua benedizione e benedici questo giorno che comincia”. Perciò considera questo giorno tutto intero come un dono di Dio, e considera te stesso come un inviato di Dio a questo qualcosa che è il giorno ancora sconosciuto. Ciò vuol dire semplicemente che sarà ben difficile che avvenga qualcosa in questo giorno che sia estraneo alla volontà di Dio; tutto, senza eccezione, è una situazione in cui Dio ti mette affinché tu ne percepisca la sua presenza, il suo amore, la sua compassione, la sua intelligenza creatrice, la sua forza. E, d’altra parte, ogni volta che ti trovi in una situazione, ricordati che è Dio che ti ha posto in essa per attuare il compito cristiano, che è quello di essere un frammento del Corpo di Cristo, un’azione di Dio (mons. Antoine Blum, 1967).

Secondo momento: durante il giorno

Atteggiamenti: lasciarsi guidare - fiducia - fare attenzione. Sono almeno tre gli atteggiamenti che devono orientare e animare l’apostolo di Gesù durante la giornata.

Lasciarsi guidare: ciò suppone di continuare il processo iniziato il mattino. L’apertura allo Spirito Santo e il gesto di offerta mi mettono in sintonia con Dio che si manifesta durante tutta la giornata. Non è necessario seguire un determinato itinerario per fare l’esperienza di Dio, quanto piuttosto di essere attenti agli innumerevoli segni della sua presenza. Cerca di essere costantemente in sintonia con lo Spirito di Dio presente, attivo, liberatore, amoroso. Senti di essere nelle sue mani, guidato da lui. È lo Spirito che «ci precede, lavora più e meglio di noi, svolge sempre la sua parte come vincitore». È lo Spirito che cammina con me, che ci anima, circonda, spinge, ci disintalla, sveglia, sorride, danza, pervade e ispira.

Lasciati guidare dallo Spirito

Fa, come Abramo, un cammino di fede in mezzo alle incertezze e insicurezze riguardanti il futuro (cf. Gn 12,1-9).

È l’atteggiamento di Mosè il quale, malgrado la paura e le resistenze del suo cuore, assume il progetto di liberazione di Dio per il suo popolo (cf. Es 3, 1-10).

È l’attenzione del giovane Samuele il quale cerca, fra le tante voci, di discernere quella di Dio e di mettersi a sua disposizione (cf. Sam 3,1-21).

È lasciarsi condurre, come Elia, verso un luogo speciale per ricevere il soffio di Dio, e avere luce sui rumori, le lotte e le persecuzioni quotidiane, e per rinnovare lo zelo per le cose del Signore (1 Re 19,1-18).

È fare l’esperienza di Gesù che si lascia condurre nel deserto per ascoltare Dio che gli parla al cuore, per superare le contraddizioni, vincere il male e disporsi a essere una presenza viva in mezzo alla gente (cf. Mc 4,1,11).

È mettersi con fiducia nelle mani di Dio, come Maria, con l’intenzione di conoscere e vivere la sua volontà lungo il cammino e di collaborare al piano di salvezza (cf. Lc 1,26-38).

Infine, è l’atteggiamento dei discepoli di Gesù i quali, animati dallo Spirito, riprendono coraggio e vigore e si impegnano con energia nella missione di annunciare le meraviglie di Dio, come ha fatto il loro Maestro (cf. At 2,1-36).

Prendi uno di questi testi ogni giorno e lasciati orientare dagli atteggiamenti che ivi sono vissuti.

 

Fiducia: un atteggiamento fondamentale da vivere durante tutto il giorno è quello del profeta Geremia, che considera se stesso come un vaso di argilla in mano al vasaio e si lascia plasmare dalle sue mani. Vaso fragile che può rompersi, ma che prende la forma che il vasaio vuole dargli. È Dio che modella la mia storia e quella del mondo (cf. Ger 18, 1-6).

Fare attenzione: è l’atteggiamento basilare dell’apostolo di Gesù. Essa completa così un insieme di atteggiamenti fondamentali che possono molto aiutarci a fare l’esperienza di Dio nella vita. Se Dio si rivela, se si lascia incontrare, se si manifesta in tutto e in tutti, se lo Spirito Santo ci precede e lavora più e meglio di noi, allora che cosa ci rimane da fare? Qual è la nostra partecipazione?

Bisogna coltivare uno sguardo nuovo e limpido, capace di vedere le cose, gli avvenimenti e le persone a partire dal cuore. Guardare il mondo con gli occhi del cuore di Dio. “Vedere le linee eterne nei paesaggi quotidiani”. Vuol dire capacità di meravigliarsi, di lasciarsi toccare.

Bisogna allenare la nostra attenzione a percepire la presenza di Dio e i suoi inviti. Fare attenzione ai segni della sua presenza, discernere, scrutare e avere l’intuizione di una risposta obbediente. Solo uno sguardo limpido e trasparente, libero da pregiudizi e desideroso di vedere, e un cuore attento, sono capaci di percepire e di rendersi conto dei passaggi di Dio nelle esperienze della vita quotidiana.

Fare attenzione a che cosa?

Ai volti innumerevoli e diversi che incontriamo. Guardarli con attenzione. Osserva la fisionomia di ogni persona che Dio pone sul tuo cammino. Fa’ silenzio davanti al mistero di ciascuno e di ciascuna.

Ai volti sfigurati. Contempla tanti volti sofferenti che sono l’espressione dell’abbandono, dell’esclusione, dell’egoismo, della fame, del peccato. A che cosa ti invitano? Come li accogli nel tuo spirito e nel tuo cuore?

Ai bambini e ai giovani. Osserva come essi trasmettono vita e speranza. Accoglili nel tuo cuore. Rinnova la tua speranza...

Alla natura. Contempla la bellezza della creazione, i colori, i movimenti, la vita che scaturisce. Ma osserva anche i segni di distruzione. Sentiti chiamato a vegliare.

 

Alle attività umane. Lasciati toccare dalla capacità che l’essere umano ha di creare. Contempla le opere d’arte semplici e complesse. Lasciati riempire di ammirazione per la capacità di creare, di costruire la bellezza, di facilitare la vita delle persone. Quali inviti senti davanti a tutto questo? Quante cose belle è capace di creare l’essere umano!

 

Ai segni di morte. Anche qui Dio ci fa giungere un messaggio. Questi segni sono mischiati con quelli della vita, per questo tendono ad apparire con maggior chiarezza. Sono nel cuore umano, impregnano anche le strutture che uccidono. Ascolta gli inviti di Dio. Lasciati illuminare dalle parole di Gesù (Mt 16,1-4).

Terzo momento: la notte

Atteggiamenti: riconoscenza-adorazione-gratitudine. L’apostolo è colui che si sporca i piedi di polvere, si mischia alla gente, che si lascia toccare dalla realtà del mondo che lo circonda.

Il giorno è pieno di rumori, di movimenti, di corse, di lotte per la vita, di conquiste e di perdite, di esperienze di gioia e di tristezza. A volte, tuttavia, non è facile essere attenti, avere uno sguardo limpido e trasparente e un cuore aperto e semplice per vedere il mondo con lo sguardo misericordioso di Dio. Questi sono i limiti e le contraddizioni proprie della nostra natura umana. Tuttavia Dio ha parlato lo stesso. È il momento di guardare indietro e di cogliere i suoi passi nel corso della giornata vissuta. Davanti a Gesù, faccio come i discepoli i quali gli raccontarono tutto ciò che era accaduto (cf. Lc 10,17-20). In questo modo...

 

Faccio un tempo prolungato di silenzio. Lascio che si calmi tutta la mia capacità di pensare e di riflettere. Prego: “Resta con noi perché si fa sera e il giorno volge al declino” (Lc 24,29).

Invoco la presenza amorosa dello Spirito Santo di Dio, questo stesso Spirito che ha camminato con me per tutta la giornata.

“Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?» (Lc 24,32). Dove e quando ho sentito ardere il mio cuore nel corso di questa giornata? Ripercorro le esperienze vissute, i volti, gli incontri, le persone che ho evitato, tutti gli avvenimenti.

Ricordo le esperienze vissute. Ringrazio. Lascio che il mio cuore esprima gratitudine, lode, azioni di grazie.

Riconosco la mia grettezza di spirito e la mia difficoltà a lasciarmi toccare da tutto ciò che Dio ha posto sul mio cammino. Faccio l’esperienza della sua misericordia.

Le esperienze vissute in questo giorno mi hanno aiutato a fare l’esperienza della trascendenza? Mi hanno indotto a uscire da me stesso? Hanno fatto crescere me e gli altri? Hanno animato la mia esperienza e nutrito la mia spiritualità?

Quali sono gli inviti di Dio che avverto in questo momento? Le esperienze di questo giorno cosa mi invitano a fare domani? Ripeto il gesto dell’inizio della giornata. Mi metto con fiducia nelle mani di Dio e gli chiedo di far fruttificare i buoni semi sparsi in questo giorno.

Prego un salmo di ringraziamento (135, 145, 146) oppure recito una preghiera come il Padre Nostro, l’Ave Maria, la consacrazione, ecc.

Suggerimenti

Per un momento di preghiera personale (o comunitaria) è bene fare sempre attenzione all’ambiente, come è altrettanto importante scegliere un luogo, accendere una candela, mettere una croce, la Bibbia oppure servirsi di altri oggetti che aiutano a pregare bene e a collegare la preghiera con la vita.

 

Non dimenticare mai che rimanere in costante sintonia con la presenza di Dio durante la giornata non dispensa dai momenti di preghiera personale. È qui che è possibile confrontare le esperienze vissute con la parola di Dio. È in questo incontro personale con il Signore della nostra vita che illumineremo le nostre pratiche e conformeremo il nostro cuore al progetto di Dio.

 

È bene e opportuno nutrire il cuore e lo spirito con delle buone letture. Può trattarsi di un libro di poesie, di biografie, di spiritualità, di aiuto personale, di politica, ecc. Il criterio deve essere determinato da ciò che mi aiuta ad andare sempre avanti, nei momenti di gioia e di pace interiore, o anche in quelli di turbamento.

 

da Spiritualità apostolica marista

www.champagnat.org