CON MARIA NEL CENACOLO
Se Maria appartiene
alla nostra comunità, lo Spirito di Dio ci appartiene. _Se la madre di Gesù
partecipa nella nostra vita di preghiera, riavremo _il coraggio di essere
testimoni di suo Figlio risorto.
Narrando gli inizi della Chiesa, Luca rievoca, senza dargli molta
importanza, il fatto che Maria condivideva la preghiera e la vita degli
apostoli. Nel cenacolo, luogo privilegiato della comunità cristiana, Maria
partecipava della paura e della speranza, della preghiera e della convivenza
con i discepoli del figlio suo. Per la prima volta, la madre di Gesù si trova
tra coloro che sono già testimoni della risurrezione.
Quest’immagine è l’ultima istantanea della madre di Gesù che la prima
generazione cristiana ci ha conservato. Durante il ministero di Gesù, raramente
si contempla Maria che accompagna i discepoli di suo figlio. Dopo la sua
risurrezione non sappiamo nulla di lei, eccetto che pregava con gli apostoli
del Risorto.
Il dettaglio non può essere casuale. Non soltanto è l’unico ricordo di
Maria che vive già la nostra esistenza di credente, cristiana tra i cristiani;
quest’ultima rievocazione della Maria storica diventa la migliore immagine
ricordo, quello che meglio ci rimane, il più limpido che possiamo avere di lei.
Si direbbe che Luca ha voluto indicarci dove è rimasta Maria e che cosa
dovremmo fare per sentirla vicina; rimase tra apostoli non ancora ricuperati
per la missione e li accompagnava nella loro preghiera.
La preghiera apostolica ci ridona Maria, la madre di Gesù. Condividere,
quindi, la vita di preghiera con chi già condivide per comando del Risorto (At
1,8) il mondo come missione, è il vero modo cristiano di avere Maria come
compagna.
Gli apostoli, che pregano accanto a Maria, si rendono conto che, prima
ancora di ubbidire al mandato del Risorto, debbono ricostruire la comunità; il
progetto di Gesù era rimasto compromesso per il tradimento di un eletto ed essi
sentono la responsabilità, nella sua assenza e anche senza un suo esplicito
mandato, di restaurare il gruppo. Non bisogna vedere alcuna connessione causale
tra la presenza di Maria e la decisione apostolica di completare il numero dei
testimoni voluti da suo figlio. È però assai significativo che fosse durante
quei giorni, in cui potevano contare su Maria, che essi riconobbero di non
essere quanti Gesù aveva voluto e che cercassero una soluzione leggendo la
Scrittura (At 1,16). Nella parola di Dio trovarono la ragione del tradimento
dell’amico e il modo di eleggere il suo successore.
L’identificazione dell’ apostolo mancante, quello che, senza essere stato
eletto personalmente da Gesù, è testimone della sua vita e della sua morte, fu
affidata alla preghiera e alla sorte (At 1,25-26). Può sembrare sorprendente,
ma si dà il caso che essa fu preceduta dalla presenza di Maria accanto agli
apostoli in preghiera.
Gli apostoli che pregano con Maria vivono l’attesa dello Spirito,
aspettando che nasca la Chiesa. E Maria, esperta nella nascita dello Spirito,
ha un posto assicurato lì dove si desidera il battesimo dello Spirito di Gesù e
dove sta per nascere il corpo di Cristo. La preghiera degli apostoli, per
quanto disorientati e colmi di paura, deve essere la migliore preparazione per
ricevere lo Spirito di Dio, l’unico che può rendere possibile la nuova
incarnazione del Figlio. Ricuperare Maria nella vita comune apostolica,
sperimentare la sua presenza mentre ci prepariamo per la venuta dello Spirito,
condividere l’attesa e la speranza con lei, la preghiera e i timori, ci farebbe
ripetere la sua personale esperienza: lo Spirito scenderà sugli apostoli che lo
aspettano accanto a Maria, come il primo giorno.
Se Maria appartiene alla nostra comunità, lo Spirito di Dio ci appartiene.
Se la madre di Gesù partecipa nella nostra vita di preghiera, riavremo il
coraggio di essere testimoni di suo Figlio risorto, in un mondo che può esserci
ostile ma che non cesserà per questo di essere il destino della nostra vita.
Con Maria, l’assenza di Gesù è più sopportabile, la comunità apostolica si rifà
senza tanto sforzo e lo Spirito di Gesù ci sarà sempre quando cadono e cadranno
i nostri timori e codardie. Se Maria avesse un posto nella nostra vita e nella
nostra comune preghiera, saremmo gli apostoli di Cristo che mancano al mondo e
avremmo il mondo per missione.
Juan José Bartolomé
“Beata colei che a creduto”, Elledici