GEOGRAFIA DELLA SANTITA’ ITALIANA

 

A ridosso del IV Convegno ecclesiale della Chiesa italiana si sono raccolti contributi dalle varie regioni che già ci danno il polso della situazione. Significativa poi è l’uscita dell’importante volume Testimoni della Chiesa italiana,1 coordinato da Elio Guerriero, direttore della rivista Communio e curatore dell’edizione degli scritti di Hans Urs von Balthasar in Italia. Si tratta di un itinerario attraverso le regioni ecclesiastiche italiane, dal quale emerge un mosaico variegato ed emozionante di figure di veri testimoni di speranza. Un incoraggiamento a seguire Gesù sul serio.

La ricerca di Guerriero si pone esplicitamente sulla scia dei due lavori usciti in occasione del Giubileo del duemila: Il secolo del martirio (Andrea Riccardi) e Nuovi Martiri. 393 storie cristiane nell’Italia di oggi (Luigi Accattoli). Nel presente volume si tenta di estendere il concetto di testimonianza cristiana, inserendola nella dinamica trinitaria e nella sequela come imitazione di Cristo. Si indica allora: a) la testimonianza dell’amore eterno che è in Dio (cf. l’esperienza mistica della oblata benedettina Itala Mela dalla Liguria e del toscano don Divo Barsotti); b) la testimonianza di sangue a imitazione della passione di Cristo (cf. i fratelli veronesi Corrà, partigiani di Dio; l’altoatesino Mayr-Nusser che morì rifiutando di giurare a Hitler; l’emiliano Odoardo Focherini morto in campo di concentramento per aver salvato decine di ebrei; i sacerdoti Pietro Pappagallo, romano morto alle Fosse Ardeatine, e Pino Puglisi, siciliano ucciso dalla mafia); c) la testimonianza della sofferenza (cf. la via crucis fisica dell’emiliana Benedetta Bianchi Porro, della giovanissima catechista romana Lorena D’Alessandro, di Maria Marchetta della Basilicata che donò le sue sofferenze per l’unità dei cristiani); d) la testimonianza del servizio caritativo (cf. fratel Ettore Boschini, Marcello Candia, don Zeno Saltini, Gaetano Catanoso); e) la testimonianza della speranza (cf. l’abruzzese don Tantalo col suo amore per la religione ebraica e la laica Annalena Tonelli uccisa in Somalia tra i suoi musulmani).

 

NARRATORI

DI SPERANZA

 

Nella ricerca, un posto di rilievo lo occupano le donne e i laici (16 figure femminili, 5 coppie, 30 figure maschili).2 Sette i vescovi, 21 i preti e una decina i religiosi. Essi accompagnano col loro annuncio di speranza la traiettoria della Chiesa italiana dal periodo della II Guerra mondiale a oggi.

Per aiutarci a non vagare in ordine sparso, nell’Introduzione (p. VII) si indicano alcuni modelli di testimonianza emergenti: nel campo della sollecitudine sociale della Chiesa, del movimento cattolico, del concilio, del volontariato cattolico, dei movimenti ecclesiali. I testimoni della prima metà del secolo XX sono dunque soprattutto impegnati nel sociale, dando la vita a difesa della libertà e degli ebrei perseguitati. Nella fase della ricostruzione postbellica spiccano le figure forti di La Pira e don Milani, ma anche quelle più umili come la trappista Gabriella Sagheddu, che nell’entusiasmo del concilio offre la sua vita per la causa ecumenica. Frutti saporiti del concilio sono poi anche due vescovi meridionali: Tonino Bello e Guglielmo Motolese. Successivamente assistiamo alla fioritura di testimoni dell’evangelizzazione come Carlo Urbani, Vittorio Trancanelli e i testimoni provenienti dalle fila dei movimenti: Igino Giordani, Marilen Holzhauser ed Enzo Fondi per i Focolari, don Francesco Ricci, Bobo Torchiana e don Luigi Giussani per Comunione e Liberazione.

In un momento in cui la fede cristiana è stretta nella morsa tra relativismo e fondamentalismo, una riflessione sulla santità aiuta a stabilire ponti tra credenti e indifferenti, tra praticanti e ricomincianti. In quest’ottica va riletto il monito di Benedetto XVI a religiosi, religiose, seminaristi e rappresentanti di movimenti ecclesiali (Czestochowa 26/05/2006): «Approfittate della sapienza dei santi, ricorrete all’eredità che hanno lasciata. La sapienza evangelica, letta nelle opere dei grandi santi e verificata nella propria vita, va portata in modo maturo, nel mondo della cultura e del lavoro, nel mondo dei media e della politica, nel mondo della vita familiare e di quella sociale».

Il racconto della speranza ha un duplice scopo: narrare l’incontro del testimone con il Risorto e far sorgere il desiderio di Gesù in chi vede e ascolta e a sua volta decide di farsi discepolo. La testimonianza della speranza ha così l’insostituibile funzione di dare consistenza e stabilità all’identità consapevole dei fedeli, rendendoli capaci di essere protagonisti maturi della fede, cioè, a loro volta, testimoni per i fratelli e nel mondo.

 

Mario Chiaro

 

1 GUERRIERO E., (a cura), Testimoni della Chiesa italiana, (I Protagonisti 61) Edizioni san Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2006, pp. 651, e28,00.

2 16 sono i testimoni simbolo prescelti per ogni regione: Gesualdo Nosengo (Piemonte-Valle d’Aosta), Marcello Candia (Lombardia), Flavio e Gedeone Corrà (Triveneto), Itala Mela (Liguria), Annalena Tonelli (Emilia Romagna), Giorgio La Pira (Toscana), Enrico Medi (Marche), Vittorio Trancanelli (Umbria), Lorena D’Alessandro (Lazio), Giuseppe Capograssi (Abruzzo-Molise), Giovanni Palatucci (Campania), Giacomo Modugno (Puglia), Maria Marchetta (Basilicata), Concetta Lombardo (Calabria), Rosario Livatino (Sicilia), Antonia Mesina (Sardegna).