MESSAGGIO DI BENEDETTO XVI
LA CARIT� ANIMA DELLA MISSIONE
La Giornata missionaria mondiale deve costituire
l�occasione per comprendere sempre meglio che la testimonianza dell�amore,
anima della missione, concerne tutti. Servire il Vangelo non va infatti
considerata un�avventura solitaria, ma un impegno condiviso di ogni comunit�.
La Giornata missionaria mondiale, che celebreremo
domenica 22 ottobre p.v., offre l�opportunit� di riflettere quest�anno sul
tema: La carit�, anima della missione. La missione se non � orientata dalla
carit�, se non scaturisce cio� da un profondo atto di amore divino, rischia di
ridursi a mera attivit� filantropica e sociale. L�amore che Dio nutre per ogni
persona costituisce, infatti, il cuore dell�esperienza e dell�annunzio del
Vangelo, e quanti l�accolgono ne diventano a loro volta testimoni. L�amore di
Dio che d� vita al mondo � l�amore che ci � stato donato in Ges�, Parola di
salvezza, icona perfetta della misericordia del Padre celeste. Il messaggio
salvifico si potrebbe ben sintetizzare allora nelle parole dell�evangelista
Giovanni: �In questo si � manifestato l�amore di Dio per noi: Dio ha mandato il
suo unigenito Figlio nel mondo, perch� noi avessimo la vita per lui� (1 Gv
4,9). Il mandato di diffondere l�annunzio di questo amore fu affidato da Ges�
agli Apostoli dopo la sua risurrezione, e gli Apostoli, interiormente
trasformati il giorno della Pentecoste dalla potenza dello Spirito Santo, iniziarono
a rendere testimonianza al Signore morto e risorto. Da allora, la Chiesa
continua questa stessa missione, che costituisce per tutti i credenti un
impegno irrinunciabile e permanente.
Ogni comunit� cristiana � chiamata, dunque, a far
conoscere Dio che � Amore. Su questo mistero fondamentale della nostra fede ho
voluto soffermarmi a riflettere nell�Enciclica Deus caritas est. Del suo amore
Dio permea l�intera creazione e la storia umana. All�origine l�uomo usc� dalle
mani del Creatore come frutto di un�iniziativa d�amore. Il peccato offusc� poi
in lui l�impronta divina. Ingannati dal maligno, i progenitori Adamo ed Eva
vennero meno al rapporto di fiducia con il loro Signore, cedendo alla
tentazione del maligno che instill� in loro il sospetto che Egli fosse un
rivale e volesse limitarne la libert�. Cos� all�amore gratuito divino essi
preferirono se stessi, persuasi di affermare in tal modo il loro libero
arbitrio. La conseguenza fu che finirono per perdere l�originale felicit� e
assaporarono l�amarezza della tristezza del peccato e della morte. Iddio per�
non li abbandon� e promise ad essi e ai loro discendenti la salvezza,
preannunciando l�invio del suo Figlio unigenito, Ges�, che avrebbe rivelato,
nella pienezza dei tempi, il suo amore di Padre, un amore capace di riscattare
ogni umana creatura dalla schiavit� del male e della morte. In Cristo,
pertanto, ci � stata comunicata la vita immortale, la stessa vita della
Trinit�. Grazie a Cristo, buon pastore che non abbandona la pecorella
smarrita, � data la possibilit� agli uomini di ogni tempo di entrare nella
comunione con Dio, Padre misericordioso pronto a riaccogliere in casa il
figliol prodigo. Segno sorprendente di questo amore � la croce. Nella morte in
croce di Cristo � ho scritto nell�enciclica Deus caritas est � �si compie quel
volgersi di Dio contro se stesso nel quale egli si dona per rialzare l�uomo e
salvarlo � amore, questo, nella sua forma pi� radicale. � l� che questa verit�
pu� essere contemplata. E partendo da l� deve ora definirsi che cosa sia
l�amore. A partire da questo sguardo il cristiano trova la strada del suo
vivere e del suo amare� (12).
Alla vigilia della sua passione Ges� lasci� come
testamento ai discepoli, raccolti nel Cenacolo per celebrare la Pasqua, il
comandamento nuovo dell�amore � mandatum novum: �Questo vi comando: amatevi gli
uni gli altri� (Gv 15,17). L�amore fraterno che il Signore chiede ai suoi amici
ha la sua sorgente nell�amore paterno di Dio. Osserva l�apostolo Giovanni:
�Chiunque ama � generato da Dio e conosce Dio� (1 Gv 4,7). Dunque, per amare
secondo Dio occorre vivere in lui e di lui: � Dio la prima �casa� dell�uomo e
solo chi in lui dimora arde di un fuoco di divina carit� in grado di incendiare
il mondo. Non � forse questa la missione della Chiesa in ogni tempo? Non �
allora difficile comprendere che l�autentica sollecitudine missionaria,
primario impegno della comunit� ecclesiale, � legata alla fedelt� all�amore
divino, e questo vale per ogni singolo cristiano, per ogni comunit� locale, per
le Chiese particolari e per l�intero popolo di Dio. Proprio dalla
consapevolezza di questa comune missione prende vigore la generosa
disponibilit� dei discepoli di Cristo a realizzare opere di promozione umana e
spirituale che testimoniano, come scriveva l�amato Giovanni Paolo II
nell�enciclica Redemptoris missio, �l�anima di tutta l�attivit� missionaria:
l�amore che � e resta il movente della missione, ed � anche l�unico criterio
secondo cui tutto deve essere fatto o non fatto, cambiato o non cambiato. � il
principio che deve dirigere ogni azione e il fine a cui essa deve tendere.
Quando si agisce con riguardo alla carit� o ispirati dalla carit�, nulla �
disdicevole e tutto � buono� (60). Essere missionari significa allora amare Dio
con tutto se stessi sino a dare, se necessario, anche la vita per lui. Quanti
sacerdoti, religiosi, religiose e laici, pure in questi nostri tempi, gli hanno
reso la suprema testimonianza di amore con il martirio! Essere missionari �
chinarsi, come il buon samaritano, sulle necessit� di tutti, specialmente dei
pi� poveri e bisognosi, perch� chi ama con il cuore di Cristo non cerca il
proprio interesse, ma unicamente la gloria del Padre e il bene del prossimo.
Sta qui il segreto della fecondit� apostolica dell�azione missionaria, che
travalica le frontiere e le culture, raggiunge i popoli e si diffonde fino agli
estremi confini del mondo.
Cari fratelli e sorelle, la Giornata missionaria mondiale
sia utile occasione per comprendere sempre meglio che la testimonianza
dell�amore, anima della missione, concerne tutti. Servire il Vangelo non va
infatti considerata un�avventura solitaria, ma impegno condiviso di ogni
comunit�. Accanto a coloro che sono in prima linea sulle frontiere
dell�evangelizzazione � e penso qui con riconoscenza ai missionari e alle
missionarie � molti altri, bambini, giovani e adulti con la preghiera e la loro
cooperazione in diversi modi contribuiscono alla diffusione del Regno di Dio
sulla terra. L�auspicio � che questa compartecipazione cresca sempre pi� grazie
all�apporto di tutti�La Vergine Maria, che con la sua presenza presso la croce
e la sua preghiera nel Cenacolo ha collaborato attivamente agli inizi della
missione ecclesiale, sostenga la loro azione e aiuti i credenti in Cristo a
essere sempre pi� capaci di vero amore, perch� in un mondo spiritualmente
assetato diventino sorgente di acqua viva.