A 25 ANNI DALLA SCOMPARSA DI DON ZENO SALTINI
ZENO RACCONTA ZENO
La voce
di don Zeno � stata una voce profetica che continua a scuoterci, tirandoci
fuori da quegli schemi abituali in cui preferiamo spesso rinchiuderci. Con
stile originale, Fausto Marinetti, per 10 anni suo aiutante confidente, ce ne
ripropone la figura, lasciando che sia lo stesso don Zeno a parlare.1
Dieci anni al tuo fianco: 1969-79. Mi parli sempre di nuova civilt�, popolo nuovo, giustizia. Ti esalti di aver rifiutato la scuola, di essere stato in seminario un anno. �I teologi pretendono spiegare Dio. Lo mettono al microscopio, lo rimpiccioliscono tanto che non lo vedono pi�. Sapere � vedere la verit�, vivendola. Io sono come i bambini, i quali, pi� che ragionare, vedono. L�uomo animale vede con gli occhi, l�uomo di Dio vede con lo Spirito. Non si possiede la verit� se non la si vive�.
Chi ti vuol capire deve mettersi nella tua pelle, perch� �chi partecipa comprende, chi non partecipa non comprende. Anche la proposta di Cristo, se l�accetti solo con la testa non ci capisci niente. La rivoluzione di Nomadelfia � entrare nel giusto rapporto tra l�uomo e le cose, tra l�uomo e gli altri uomini, tra gli uomini e Dio. Dall�uomo si va a Dio e da Dio si va all�uomo. Mio fratello don Vincenzo mi chiede: �Hai avuto delle visioni, delle ispirazioni per fare quello che fai?�. �No. Ho imparato in campagna: a chi semina patate, nascono patate, a chi semina fagioli, nascono fagioli, a chi semina amore, nasce amore. Se pianto Vangelo, nasce Vangelo�.
LA FORZA
DEL LIEVITO EVANGELICO
Negli anni �50 pretendi svuotare gli orfanotrofi, liberare i carcerati, fare la politica di Dio. Sono gli abbandonati a farti sentire la nausea dell�assistenza, la passione per il cambiamento di rotta. Tra disuguali ci si aiuta, tra fratelli alla pari si condivide. Dimostrerai che il lievito evangelico trasforma famiglia, lavoro, societ�; che la fede ci � data solo per fare cose impossibili: superare i vincoli del sangue, fraternizzare le famiglie, produrre i beni in comune, creare una nuova societ�.
Perch� perdere tempo a buttare gi� i ruderi? Meglio costruire un�alternativa. Durante il servizio militare a Empoli l�Arno ti d� una lezione. �Risaliamo la valle inondata: 250 reclute agli ordini d�un ingegnere. La gente sui tetti chiede soccorso. Arrivati all�argine sfondato tutto si fa chiaro: la vera sapienza � andare all�origine, alla causa del male. C�� chi ha la vocazione del buon samaritano e chi quella di piantare il seme in una societ� senza pi� vittime�.
Fin da bambino noto le differenze sociali. La mia famiglia benestante, mi ripugna essere diverso. Vivo tra i contadini, sento i problemi del popolo. Sotto le armi, a Firenze, ho un contraddittorio con un amico anarchico. Sostiene che Cristo e la Chiesa sono di ostacolo al progresso umano. Parla di noi cattolici ibridi, che mangiamo Cristo in chiesa e fuori produciamo i poveri. Un�ipocrisia, una bestemmia! Non un santo ma un anarchico mi fa vedere il mio peccato sociale, la tragedia dell�uomo ridotto a merce. Mezz�ora di sangue d�anima. Guardo l�orizzonte, un lampo: �Non pi� padrone, non pi� servo, cambio civilt�. Studio legge e teologia. Amo una ragazza ma amo ancora di pi� proporre un esempio di vita nuova. Dai venti ai trent�anni mi preparo a questa missione: cambiare civilt�. Fondo una scuola di arti e mestieri per i piccoli delinquenti, ma sono angustiato, perch� sono funzionale al sistema e non rispondo all�anarchico. Di giorno sereno, di notte tormentato. Non trovo n� preti n� giovani cattolici disposti al cambiamento di rotta. Non voglio farmi prete, intendo fare qualche cosa per il popolo. La laurea in mano, mi dico: �Sono stanco di fare del bene, perch� tutto rimanga come prima. Mi faccio sacerdote e prendo gli abbandonati come figli. Basta con l�assistenzialismo�. Il 6.1.�31 vado all�altare, sposo la Chiesa, le do un figlio, il primo di quattromila. L�ho prendo come figlio, perch� non voglio che mi stenda la mano. Odio l�assistenza. Applico il Vangelo: se un figlio ti chiede il pane della paternit� non gli dai l�istituto con l�assistente a ore e con lo stipendio.
IL SOGNO DI VIVERE
DA FRATELLI
Poi mi faccio padre del popolo, esercitando il sacerdozio in modo rivoluzionario. Non programmo quello che devo fare. Ci pensa il Signore a dare il segno, a fare un piano. In parrocchia faccio i burattini, le caldarroste, i vestiti e la cena per i bambini poveri, la slitta con i giovani, la radio per gli adulti, il cinema per tutti. La piazza diventa chiesa, la chiesa piazza.
La canonica si riempie di abbandonati ma la societ� non cambia. Parlo sempre del mio sogno di vivere da fratelli come famiglie. Perch� il Vangelo � appannaggio dei frati e delle suore? Per le famiglie � inapplicabile, cio� utopia? I tempi esigono una santit� sociale. Constato che la famiglia � un fortino. Per forza i figli asfissiano! Ges� dice: Se amate amici e parenti, che fate di speciale? Perfino gli animali si prendono cura dei loro cuccioli. Lo spiego alle donne nelle piazze, nelle osterie: �Da ragazzo osservo due gattine. Una muore, l�altra porta gli orfanelli nel suo nido e li tira su tutti assieme. Foste come le gatte, almeno! Io non credo alla famiglia isolata. Ogni giorno vai al lavoro e non sai se farai ritorno la sera. Come andare in aereo senza paracadute, perch� esponi i tuoi cari al rischio di restare orfani. Chi porta in collegio i figli scomodi e all�ospizio i genitori anziani? Da parroco quante volte, sulla via del cimitero, mi ferisce il commento delle donne: �Quando muore una mamma, sarebbe meglio mettere il figlio nella bara con lei�. O � crudele Dio a fare orfani e abbandonati o crudeli siamo noi, che non sappiamo trovare soluzioni. Se con il vincolo del sangue si sono fatte le trib�, i clan, le famiglie patriarcali, che cosa si potrebbe fare con quello della fede?�.
UN POPOLO NUOVO:
NASCE NOMADELFIA
Nel �41 arrivano le mamme di vocazione, nel �43 una dozzina di preti si affratellano anche con le loro parrocchie, nel �45 interpello i parrocchiani: come si esige la fraternit� tra gli individui, perch� non pretenderla dalle famiglie? Si accontentano di una societ� di mutuo soccorso. Non ci sto: o fratelli come famiglie o niente. �Il sogno che avete nel cuore e non riuscite a realizzare, lo realizzer� con i miei figli. E voi, vedendo, farete�. Da noi il bambino ha la certezza di non rimanere mai abbandonato, perch� vive sotto la cupola dell�affetto non di una coppia ma della comunit�. La famiglia passa, la comunit� rimane. La famiglia �da Dio� perfeziona quella naturale. O la si ricostruisce con la fede o va a rotoli. Nel �47 occupiamo l�ex-campo di concentramento, riunendo le famiglie sparse in varie parrocchie. I giornali parlano di guerra degli angeli. Nasce un popolo nuovo, Nomadelfia, dove la fraternit� � legge. Dando ai fanciulli la maternit� e la paternit� diamo la fraternit� al mondo, l�Unum, perch� nessuno sar� escluso da questo amore. Questa � una sentenza per il mondo e il suo sistema sociale egoista: siamo fratelli. Le mamme prendono dal brefotrofio di Roma 120 scartini e il cardinal Schuster ne affida loro 36, in Duomo, dicendo: �Donna, ecco tuo figlio, figlio ecco tua madre�. Il mio commento: �Questa mattina � arrivato il pullman con i fanciulli. Mi guardano con la loro personalit� di ribelli ad una societ� che non li capisce. Ne fisso uno negli occhi. Non mi sento pi� don Zeno, ma Milano, Londra, New York. Mi dico: �Che male hai fatto, ragazzino che mi guardi senza parlare? Va l�, troverai la mamma�. Mi guarda, mi sorride. Lo saluto. Li abbraccio tutti, ma quello mi fissa mentre scendo dal pullman. E a nome vostro, a nome di tutti gli dico: �Perdonaci��.
L�immersione negli orrori della guerra mi convince, che o si cambia politica o non cambia niente, anzi si � complici delle ingiustizie. �Io ho una vocazione politica, facendo una proposta di solidariet� universale. Perch� facciamo Nomadelfia? Per i bambini abbandonati? Ne salviamo cos� pochi! Siamo un popolo, quindi abbiamo una vocazione politica. Una stufa non tiene il calore per s�. Il nostro � amore di popolo�.
Nel �45, fisarmonica a tracolla, Vangelo nel cuore, parlo nelle piazze: �Volete riprendere i partiti che ci hanno dato il fascismo? Sono fondati su ideologie, ci dividono. In piazza siamo tutti uguali, abbiamo le stesse esigenze di lavoro, salute, pane�. Propongo il movimento dei due mucchi: �Da una parte chi ha i soldi, dall�altra chi non li ha. Noi che non ne abbiamo siamo il 95%, andiamo al potere e facciamo le leggi che vanno bene per noi�. Se uno non fa politica � un imbecille, perch� non partecipa. Un popolo non pu� essere n� cristiano n� comunista: ha delle esigenze e quindi la politica non � cristiana ma di tutti. Lo stato deve applicare la giustizia con la legge. Tocca a lui fare le scuole, non alle chiese! Deve provvedere al bene comune, non a quello dei cattolici, dei preti. Non si pu� fare un partito cristiano. Il delitto di questo secolo � avere in mano i mezzi per sfamare il mondo e non lo fa.
Come non accettare, da uno che parla con il cuore in mano, certe bordate? Nei giorni delle barricate il giornalista ti chiede: �E se lei fosse papa...?�. �Chiuderei tutte le chiese e le riaprirei solo a chi porta i conti, a chi non sperpera�. Quando Pio XII mi riceve, dico: �Santit�, mi lascia usare il suo telefono?�. �Cosa intende fare?�. �Chiamare i capi di stato e dirgli: �Se non fate osservare almeno la legge naturale della giustizia, vi sconfesso���. �Il papa non pu� fare di queste cose. La faccia lei, la rivoluzione, la faccia, la faccia��. Lo prendo sul serio ma le cose non andranno lisce�
�BISOGNA FARE
UNA RIVOLUZIONE�
Rifiuto d�essere ridotto a funzionario del culto. Scavo nelle piaghe della Chiesa come nelle stigmate di Cristo. Mando lettere e cuore al papa per ottenere un segno di approvazione per il movimento politico, ma la paura che i comunisti facciano di me un utile idiota far� fallire tutto. La Chiesa, in fondo, mi fa tenerezza, perch� � nostra figlia. Siamo noi che la generiamo. Oggi � in lacrime. Come una madre che ha tanti figli: pochi stanno bene, molti stanno male. � ancora bambina. Non pu� fare Nomadelfia, perch� deve interessarsi di tutti, influenzando il mondo con la pastorale. Non pu� proporre un sistema civile, perch� � una religione, ma noi s�, perch� siamo un popolo. Se avessimo in mano mille parroci avremmo la Chiesa in pugno. In un ritiro ai preti dichiaro: �Noi siamo l�ultima generazione, quella del cimitero dei seminari. Ce lo meritiamo, perch� siamo nepotisti, carrieristi, avari. In Italia, ogni settimana, ci dovrebbe essere un funerale di preti, perch� noi non siamo d�accordo e non possono sopportarci. Invece � tutto un molla, molla... Quando non si vede la forza, che si ha in mano � perch� si � gi� finiti e il Signore ci abbandona. La religione � diventata marginale, non incide sulla vita. Quello che conta, oggi, � il problema sociale, un problema tutto cristiano, una sfida storica. Non basta curare le vittime, bisogna fare una rivoluzione: non pi� padroni n� servi, non pi� benefattori n� beneficati, tutti fratelli. I cristiani credono di risolvere con la politica dei cerotti. Noi preti siamo un macello! C�� chi dice: �Io aiuto gli altri, ma applicare il vangelo nel sociale, smantellare la borghesia � impossibile. La Chiesa si deve adattare�. Forse che Cristo non ha capito niente in questo campo? Noi ci siamo battuti nella Chiesa, per� sempre nella barca di Pietro, sia pure in compagnia dei topi nella stiva.
�che dire
del tuo martirio�?
E che dire del tuo martirio nel �52? Vieni allontanato dalla comunit� con il pretesto dei debiti. Il governo DC impone la liquidazione coatta, la polizia riporta i figli in istituto e alcuni tornano in galera. Dentro di te, un�obiezione di coscienza: come obbedire alla Chiesa e al dovere d�essere padre? �C�� da meravigliarsi che il clero abbia accettato gli orfanotrofi? A Pompei hanno fatto la Casa dei figli dei carcerati. Come � possibile chiamare cos� coloro che Dio ha scelto per figli prediletti, perch� rifiutati dagli uomini? Disprezzati dal mondo � un conto, ma dalla Chiesa non � troppo? Siamo come il sacerdote e il levita della parabola del samaritano? Il Calvario � la storia di Dio nell�umanit�. La Chiesa riprenda i figli rinati l�. Nell�ora di Barabba, dedicando al papa il libro Non siamo d�accordo, scrivo: �In rerum natura non si sono mai visti i babbi e le mamme ricchi o benestanti e i figli poveri, affamati, ignudi e senza casa. Si � visto e si vede spesso l�inverso. Noi ecclesiastici, che siamo padri per divina elezione, di fronte ai figli in necessit� siamo quindi contro natura, in peccato�.
Anche in questa circostanza esigi da te e dai tuoi un�obbedienza eroica, perch� nell�emergenza si � tenuti ad essere eroi. Hai sempre voluto applicare il Vangelo fino alle estreme conseguenze. Come un bambino che apre la conchiglia per trovare la perla. La tua perla: un piccolo popolo nuovo, un pugno di famiglie che fanno l�esperienza di vivere da fratelli secondo Cristo: �Siate uno, come io e il Padre siamo uno�. Una sola strada per realizzarlo: �Tutto quello che � mio � tuo tutto quello che � tuo � mio�.
Certi ecclesiastici ti danno dell�esaltato, sognatore, utopista. Eppure, tu, prete contadino, pretendi arare il Vaticano, convertire il S. Offizio. Attacchi, denunci, scuoti le fondamenta di san Pietro: �Le opere di Dio per loro natura portano lo scompiglio nelle coscienze�.
I tuoi figli, i quattromila salvati dalla strada, ti chiamano anche oggi con il titolo pi� semplice del mondo: �Babbo�.
Solo tu, prete irregolare, puoi scrivere la tua avventura. Io, il tuo scrivano, non faccio altro che mettere insieme le tesserelle del tuo puzzle.
Fausto Marinetti
1 Zeno, obbedientissimo ribelle, truffatore per il ministro degli Interni, eretico per il nunzio, babbo per 4.000 figli. �Autobiografia� di don Zeno Saltini redatta da Fausto Marinetti. Edizioni La Meridiana, Molfetta 2006.
2 Fausto Marinetti (1942) licenziato in teologia, cappellano in istituto per minorati: il passaggio dai manuali alle tragedie quotidiane lo sconvolge. Disorientato, s�imbatte in don Zeno Saltini, che per dieci anni (1969-79) gli insegna a coniugare nuovi �verbi�: �giustizia, non elemosina�; �popolo nuovo, nuova civilt��. La scintilla diventa roveto e s�immerge nelle stigmate del nordest brasiliano. Denuncia le cause dell�ingiustizia strutturale: se ci sono popoli �Lazzari�, � perch� ci sono popoli �Epuloni�. Quale Dio annunciare ai popoli-naufraghi alla deriva? Se non c�� l�uomo, dove appoggiare il cristiano? �Perch� loro muoiono come mosche e io no? Privilegio o condanna? Ne aiuti dieci, ne arrivano cento, mille� Forse � tempo che il missionario rinasca nel Giordano del terzo mondo: non pi� fare per loro ma essere con loro�.
Promuove progetti di solidariet�, ma tutto resta come prima. Con una decina di famiglie si istalla su un grande terreno. L�idealizzazione del misero gli aveva fatto credere, che fosse pi� facile mettere insieme il niente. Invece anche il nullatenente pu� essere �ricco� nel desiderio. Visita diversi paesi per vedere se altrove si sta tentando l�avventura di vivere �da fratelli�. Concluder�: solo certe trib� indigene conservano tracce di vita comunitaria. Rientrato in Italia (2000) constata: i popoli del nord sono talmente sazi e annoiati, che gli manca di provare a essere� fratelli! Forse il primo mondo � il pi� predisposto al cambiamento. Risolto il problema della sopravvivenza, ha cultura e mezzi sufficienti per farlo, si rif� al messaggio di Zeno, perch� non ha trovato niente di pi� �vero�. Nel 25� del suo trapasso gli dice �grazie� con questo libro-di-vita.
Il libro pu� essere ordinato anche presso lo stesso autore, il quale garantisce a chi ne acquista olre due copie un buono sconto. Il suo indirizzo: Fausto Marinetti, Via F.lli Bandiera, 67 � 60019 Senigallia (AN). Tel. 071- 793.14.86 � e-mail: fausto@60019.it