NEL
PERIODO SOVIETICO
LA
VITA RELIGIOSA IN LITUANIA
L’arcivescovo
di Kaunas, mons. Sigitas Tamkevicˇius, ripercorre il cammino recente della
vita consacrata nel paese; gesuita lui stesso, ne è uno dei protagonisti. Il
suo impegno attivo gli è costato, tra l’altro, dieci anni di Siberia.
Nel
1940, con l’occupazione della Lituania, i monasteri e tutte le case religiose
furono chiusi e nazionalizzati. Dopo la seconda guerra mondiale lo stato
sovietico continuò nella sua opera distruttiva della vita religiosa. Le suore
di Maria Immacolata dei poveri hanno perso 14 scuole materne, 5 orfanotrofi, 11
case per gli anziani... I gesuiti Andriuska, Bieliunas, Seskevicius, Danyla,
Rimkevicius e altri furono deportati in Siberia. In seguito alla morte di
Stalin alcuni poterono tornare in Lituania, altri, invece furono incarcerati
per una seconda volta.
Religiosi
e religiose dispersi dovettero cercare lavori nuovi, a servizio dello stato. Ai
religiosi sacerdoti era chiesto di rinnegare la propria vita religiosa.
Soltanto dopo la dichiarazione scritta potevano ricevere una parrocchia. La
maggioranza non aderì a questo programma. Religiosi e religiose si
trasformarono in sacrestani, organisti, donne di pulizia. Altri furono
nuovamente deportati in Siberia.
Come
si viveva durante la clandestinità? Mi riferisco sopratutto alla esperienza
personale. Prima di tutto ho visto che i fratelli e le sorelle religiosi erano
presenti là dove c’erano necessità e rischio maggiori per la vita della Chiesa
in Lituania. Sono stati veramente pochi i casi in cui la debolezza umana ha
impedito di testimoniare la fede e l’amore eroico per Dio e per i fratelli.
Alcuni
religiosi/e si sono ritirati presso la famiglia o i parenti e la domenica, in
un periodo nel quale il catechismo per i fanciulli era proibito, nei boschi o
in case sperdute, clandestinamente insegnavano la catechesi. Io stesso
partecipavo al catechismo impartito da un religioso con capelli già bianchi,
che tutte le estati insegnava ai bambini. La Provvidenza era con lui, e il KGB
non ha mai saputo niente della sua attività.
Per
la Chiesa perseguitata è molto importante trasmettere la fede. I genitori non
erano capaci di impartire la catechesi e i sacerdoti non potevano fare molto,
neppure un piccolo esame prima della comunione. Lo stato sovietico aveva
proibito qualsiasi attività religiosa con i giovani, non si potevano radunare
neppure due fanciulli insieme, era già un gruppo! Cacciate via dalle scuole e
lavorando nei servizi più umili, le sorelle continuavano con insuperabile
coraggio a preparare i giovani per la prima comunione. Tante di loro ogni
estate preparavano più di cento bambini alla volta. Le suore di s. Casimiro
avevano 14 catechiste, le suore del Sacro Cuore 23, e insieme ogni estate
preparavano circa 3000 bambini. Una delle sorelle più coraggiose, Brone
Luksaite, fu uccisa. Anche le suore della Sacra famiglia lavoravano tanto e
soltanto una sorella ha subito la condanna.
Le
suore non preparavano soltanto i bambini per la prima comunione, ma si
preoccupavano anche della crescita della loro fede. Per alcuni anni io stesso
sono stato testimone di questo lavoro importantissimo. Radunavano i giovani in
qualche posto isolato, poi invitavano il sacerdote per il ritiro durante il
weekend. Questo si faceva a Kaunas, Marijampole, Klaipeda, Raudondvaris...
Attorno
alle sorelle i giovani crescevano forti nella fede e attivi nella liturgia
della parrocchia, sopratutto nel servire la s. Messa e nell’adorare Gesù
eucaristico, nonostante fosse proibito dalla legge. A questa missione hanno
partecipato, in quanto possibile, tutte le congregazioni. Senza il coraggio di
allora, oggi non avremmo più cattolici convinti in Lituania.
Lo
stato sovietico insieme con il KGB tentava di distruggere totalmente la Chiesa.
Non c’era stampa cattolica, la gerarchia della Chiesa era quasi paralizzata,
senza il permesso dello stato non si poteva affidare la parrocchia a un
sacerdote, un giovane non poteva entrare in seminario e ricevere l’ordinazione
sacerdotale… In quel periodo le suore traducevano libri religiosi e li
stampavano in segreto. Nella trasmissione della fede attraverso l’insegnamento
e la letteratura hanno rischiato la libertà e la vita: sono degne di più grande
riconoscenza.
Le
suore collaboravano nella stampa e diffusione di La Cronaca della Chiesa
Cattolica in Lituania, “Ausra“ (Aurora) e altre riviste clandestine.
Nel
1980 nacque il gruppo ufficiale “Comitato per difesa dei diritti dei
cattolici“. Insieme con i sacerdoti diocesani e i laici vi erano anche i
religiosi.
Quando
il seminario lituano, l’unico in tutta l’Unione Sovietica, subì restrizioni
numeriche (25 seminaristi soltanto), e gli aspiranti più pronti non potevano
più entrarvi o ricevere l’ordinazione sacerdotale, fu affidata ai religiosi
sacerdoti la fondazione del seminario clandestino e la formazione dei
seminaristi clandestini. I padri Mariani hanno invece organizzato corsi di
teologia per le religiose, sopratutto quelle che insegnavano catechesi.
Siamo
giunti così al concilio Vaticano II, che ha chiesto, tra l’altro, il
rinnovamento della vita religiosa. Non era quasi possibile, perché c’era ancora
la persecuzione. Tuttavia padre Pranciskus Raciunas mic, ha fatto un primo
tentativo per aiutare a rinnovare le regole delle congregazioni.
Nel
momento più crudele della persecuzione, padre Pranciskus Tamulionis sj ha
deciso di fondare la congregazione delle suore di Gesù eucaristico, per aiutare
i sacerdoti sopratutto nelle parrocchie. Sembrava che in quel periodo fosse
molto più prudente aspettare i tempi migliori, ma padre Raciunas non pensava
così. Non si potevano aspettare tempi migliori, si doveva lavorare con coraggio
e subito. Dio ha benedetto il suo lavoro e la congregazione da lui fondata è
cresciuta ed è stata molto attiva nel lavoro per la diffusione del regno di Dio
e per condividere i dolori della Chiesa e della Lituania. Sr. Gema Stanelyte ha
fondato il movimento per i laici “Amici di Gesù eucaristico”, che ha unito e
formato tanti cattolici convinti. Questo movimento ha organizzato i
pellegrinaggi pubblici a Siluva, la collina delle Croci. Durante gli
interrogatori che ho subito personalmente mi sono reso conto dell’odio che il
KGB nutriva per questo movimento.
Non
si possono poi dimenticare le missioni. In tutta l’Unione Sovietica erano
sparsi tanti cattolici che avevano bisogno di aiuto spirituale. Sacerdoti
religiosi della Lituania sono andati loro incontro, a servizio del Vangelo. I
gesuiti hanno lavorati a lungo nelle missioni. I francescani hanno lavorato a
Novosibirsk (Siberia) e a Almata (Kazakistan). I padri Mariani hanno formato in
clandestinità circa 20 sacerdoti che hanno lavorato in Lituania oppure negli
altri paesi del Unione Sovietica.
Per
le missioni partivano non solo i sacerdoti religiosi, ma anche le religiose. In
Moldova e nel Kazakistan hanno lavorato e ancora lavorano le sorelle della
congregazione del Gesù eucaristico, quelle del Sacro Cuore di Gesù in Giorgia,
Armenia e nelle regioni asiatiche... Grazie al lavoro delle sorelle di San
Casimiro in Moldova sono state fondate cinque parrocchie. Ovunque hanno
lavorato nella catechesi, nella preparazione al matrimonio… Si dovrebbe
raccogliere con grande attenzione tutto il materiale su questo lavoro prezioso
dei religiosi e delle religiose. È una pagina preziosa della storia della
Chiesa.