NOVITÀ LIBRARIE
UN GIOIELLO
DI SPIRITUALITÀ
Per
una serie di circostanze ho avuto la sorte di occuparmi della nuova edizione
del Colloquio interiore di suor Maria della Trinità, pubblicato all’inizio
dell’estate dalla tipografia editrice della Custodia di Terra Santa, Franciscan
Printing Press, e distribuito in Italia dalla Libreria Internazionale
Francescana di Santa Maria degli Angeli ad Assisi.
Suor Maria della
Trinità, al secolo Louisa Jaques, nasce nel 1901 da genitori svizzeri
missionari calvinisti a Pretoria, in Sudafrica. Morta la madre, Elisa Bornand,
il papà Numa la riporta in Svizzera dove è educata e cresciuta da una zia. Di
salute fragile, ma di acuta intelligenza, di carattere gentile, di gusto per
l’arte, ama la cultura e l’indipendenza di pensiero e di azione. Passa
attraverso diverse esperienze di lavoro come impiegata e istitutrice.
A ventiquattro anni
una serie di sofferenze e delusioni che lei chiama “una lunga catena di
sacrifici e di lotte inutili” la piombano in una profonda crisi morale e
religiosa e la portano alla conclusione: «Dio non c’è, – tutto quello che se ne
dice non è che commedia; e la vita non vale la pena di essere vissuta». È
giunta al crocevia. La notte tra il 13 e il 14 febbraio 1926 vede accanto al
suo letto una persona, nella quale più tardi riconoscerà una clarissa, e
percepisce immediatamente un’irresistibile chiamata alla vita claustrale, luogo
ideale dove trovare Dio. In quel momento penetrano nel suo spirito una luce che
mette in fuga la disperazione e una pace senza la quale non potrebbe vivere.
Senza aver mai
provato prima alcuna attrattiva per il cattolicesimo, trasferitasi nel
frattempo a Milano, Luisa è attirata misteriosamente e irresistibilmente
dall’Eucaristia. Diventa cattolica, e si impegna in un itinerario arduo e
faticoso che la porterà a pellegrinare in diversi istituti religiosi, nei quali
però non riesce a restare. La sua attrattiva è solo per le clarisse. In ascolto
docile e costante della voce interiore, non si lascia spaventare da difficoltà
e neppure dallo sgomento dei suoi familiari restati calvinisti. Il suo cammino
approda provvidenzialmente – i suoi le hanno pagato un viaggio in Terra Santa e
l’aspettano di ritorno – nel monastero di S. Chiara a Gerusalemme, dove è
accolta il 30 giugno 1938 e diventa suor Maria della Trinità.
Il confessore del
monastero, padre Sylvère Van den Broeck, francescano belga, intuisce il valore
e l’autenticità dei carismi spirituali di suor Maria. Le ordina di scrivere il
racconto della sua conversione e vocazione e di annotare i pensieri che la voce
interiore va suscitando in lei. La sua vita di clarissa scorre nella più
semplice normalità per consumarsi il 25 giugno 1942. La voce interiore l’ha
condotta a dire sì fino all’offerta suprema di se stessa in sacrificio.
In uno dei primi
pensieri annotati da suor Maria la voce le dice: «Mi servirò di te… in un modo
che sorpassa ciò che tu puoi immaginare, perché io agisco da Dio. Da Dio
mantengo le promesse, da Dio mi compiaccio nel rispondere all’umile fiducia”
(n. 14). E più avanti la medesima voce le ripete: «Sì, sii la mia piccola
semente piantata in terra di Gerusalemme per produrvi frutti nella mia Chiesa»
(n. 502). La diffusione rapida e vastissima dei suoi scritti sembrano davvero
il compimento di queste parole. Racconto autobiografico e appunti apparvero
nella lingua originale, il francese, a circa un anno dalla morte, a cura di
padre Sylvère. La traduzione italiana seguì immediatamente. Nel 1949 fu edita
quella in fiammingo e nel 1950 apparvero la versione inglese e tedesca. Ad
eccezione di quella in fiammingo, tutte sono state riedite successivamente: la
francese è stata pubblicata in terza edizione completamente rifatta nel 1977
con una prefazione di Hans Urs von Balthasar, quella tedesca ha avuto la terza
edizione nel 1978, quella inglese la seconda nel 1987. In italiano sono state
diffuse non meno di sessantamila copie del Colloquio
interiore che ora è alla nona edizione aumentata nel contenuto e migliorata
nella forma.
Oltre agli scritti di
suor Maria – racconto autobiografico della sua conversione e vocazione, appunti
e preghiere – il volumetto composto di 464 pagine, ma di formato tascabile,
contiene un profilo biografico preparato da padre Van den Broeck e completato
da padre Alain Duboin. È impreziosito dalla corrispondenza di suor Maria con
familiari e amiche. Numerosi sono altri complementi: prefazione e testimonianza
del primo traduttore italiano, dottor F. Canova; introduzione di L. Cignelli,
collaboratore per la nuova edizione, nella quale sono tracciati alcuni
lineamenti biblici, cristico-mariani, ecclesiali e francescani di suor Maria
“mistica e profetessa” del ventesimo secolo; nota bibliografica, abbondante
indice analitico, oltre ad alcune tavole fuori testo con foto e illustrazioni.
Nel corso della sua
vita Luisa aveva incontrato e conosciuto Adrienne von Speyr e fu ripetutamente
incoraggiata a seguire la sua vocazione clariana da un altro grande della
Svizzera cattolica del secolo appena finito, padre Maurice Zundel.
Chi visita l’umile
cimitero del monastero delle clarisse, situato sulla strada che collega
Gerusalemme e Betlemme fa fatica a scoprire la tomba di suor Maria nascosta tra
le altre. Eppure il suo nome e i suoi scritti si sono diffusi nel mondo e in
diverse lingua; cosa ancora più sorprendente se si riflette che ciò è avvenuto
in assenza di qualsiasi apparato promozionale o istituzionale di natura
pubblicitaria. Il Signore ha adempiuto per lei la promessa di renderla un seme
piantato a Gerusalemme ma destinato a portare frutti di santità in tutta la
Chiesa. Un esempio: tra gli scritti della beata Pierina Morosini, morta martire
a 26 anni e beatificata da Giovanni Paolo II, si trova come proposito questo
pensiero suggerito dalla voce divina a suor Maria: «Dimenticati: non ti
difendere: silenzio, silenzio come me!».
Quanto al valore
teologico e spirituale dei suoi scritti, è sufficiente richiamare l’autorevole
giudizio di von Balthasar che riportiamo liberamente: chi si accosta agli
scritti di suor Maria della Trinità sarà subito colpito dall’importanza
spirituale e dall’autenticità del loro contenuto. “Messaggi senza parole” sono
tradotti in linguaggio parlato con rigore e concisione straordinaria.
L’insistenza sui dettagli della vita comune nel chiostro mostra che, alla luce
del Vangelo, è in gioco la carità fraterna. Sotto apparenti futilità si
nasconde la leva che solleva il mondo. Dov’è la loro attualità per il nostro
tempo? Il tema fondamentale è l’ascolto interiore della voce del Signore. È il
Cristo, mediatore tra noi e il Padre, che effonde lo Spirito Santo nelle anime
e che vive in noi come parola operante della sapienza di Dio; è lui che vuole e
deve essere ascoltato. Per rendersene capace il cristiano deve fare silenzio in
sé. Luisa se l’è sentito chiedere diverse volte; le sarà anche indicato senza
sosta che Dio si trova sia nel prossimo che nella preghiera e nell’Eucaristia e
che può essere ascoltato e compreso attraverso i desideri e le esigenze dei
fratelli. Un secondo insieme di verità è
il pensiero che Dio rispetta la libertà umana che ha creato; egli non fa che
offrire, non impone. Verso la fine degli scritti si fanno più insistenti le
allusioni a un “voto di vittima” presentato come supremo desiderio del Signore. Poco importa
dopo tutto che Luisa abbia percepito la voce diversamente dagli altri
cristiani; lo sa e lo dice lei stessa. Ma l’intensità spirituale con cui questa
voce risuona qui deve farci tendere l’orecchio non verso l’esterno ma verso
l’interno di noi stessi, in cui essa parla ugualmente.
Giovanni Claudio Bottini ofm
Sr MARIA DELLA
TRINITÀ, Colloquio interiore, Libreria Internazionale Francescana, Santa Maria
degli Angeli – Assisi, 2004.