SIGNIFICATO DEL CROCIFISSO

 

In occasione del mercoledì delle ceneri, mons. Wilhelm Egger vescovo di Bolzano-Bressanone, ha scritto per la diocesi questa breve riflessione sul significato del crocifisso. In un momento di vivaci discussioni ci piace riprendere questo testo e offrirlo ai nostri lettori.

 

Per la comunità cristiana e per la società il crocifisso è un segno che esprime nel contempo distinzione e unità.

 

Il crocifisso - segno di distinzione

 

Il crocifisso è segno di distinzione. Esso distingue coloro che credono all’amore salvifico di Gesù sulla croce da coloro che non sono stati raggiunti da questo messaggio. In questo senso la croce è, per i cristiani, un segno di identità. Per i credenti essa non può però limitarsi ad essere un semplice segno esteriore, ma deve essere impressa anche nell’intimo di ciascuno. Quanto vada in profondità un tale segno, ce lo fa capire l’apostolo Paolo nella lettera ai Galati nella forma di un esigente programma: “In realtà mediante la legge io sono morto alla legge, per vivere per Dio. Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me” (Gal 2,19-20).

 

Il crocifisso - segno di speranza

 

Il crocifisso è un segno aperto sulla vita, è veramente un simbolo ricco di speranza. Per la comunità cristiana la croce è segno di salvezza e di vita, perché con la sua resurrezione Gesù ha vinto la morte. La croce rimane però un semplice pezzo di legno se non la si capisce come espressione dell’amore di Dio per gli uomini. Essa perde il suo significato anche se viene vista solo come simbolo del fallimento. Per molte persone colpite da una grande sofferenza la croce è anche segno di speranza, fonte di consolazione e di forza.

 

Il crocifisso - segno di unità

 

Il crocifisso unisce. Esso è un chiaro segno dell’amore e della solidarietà di Dio con l’umanità intera. Attraverso la croce riconosciamo che il Figlio di Dio si prende cura di noi e condivide la nostra sorte umana. Cristo si è dichiarato solidale con tutti gli uomini; per questo il crocifisso “obbliga” i credenti a essere solidali con chi ha bisogno di aiuto. Coloro che con fede fanno il segno della croce prendono seriamente questo compito e, come Cristo, allargano le braccia per guarire le ferite delle persone.

La scrittrice ebrea Natalia Ginzburg ha descritto con queste parole la forza unificante del crocifisso:

«Il crocifisso li rappresenta tutti. Come mai li rappresenta tutti? Nessuno prima di lui aveva detto che nel centro della nostra esistenza dobbiamo situare la solidarietà fra gli uomini. E di esser venduti, traditi e martoriati e ammazzati per la propria fede, nella vita può succedere a tutti. A me sembra un bene che i ragazzi, i bambini, lo sappiano fin dai banchi di scuola. Gesù Cristo ha portato la croce ... Tutti, cattolici e laici, portiamo o porteremo il peso di una sventura, versando sangue e lacrime e cercando di non crollare. Questo dice il crocifisso. Lo dice a tutti».

Nel corso della storia sono state commesse, nel segno della croce, anche delle ingiustizie. Mediante le molteplici richieste di perdono il papa Giovanni Paolo II ha purificato il simbolo della croce da tali errori. Il messaggio della croce non è una dichiarazione di guerra, ma un messaggio di pace e reciproca comprensione.

 

Il crocifisso nei luoghi pubblici

 

Oggi ci chiediamo sempre più spesso come dobbiamo comportarci di fronte alla volontà di bandire i simboli religiosi dai luoghi pubblici. Innanzitutto è importante che cerchiamo di entrare in rapporto con le persone che hanno altre convinzioni, per instaurare con loro un dialogo fatto di reciproca attenzione. Nel far questo non possiamo però rinunciare alla nostra identità; dobbiamo anzi chiedere di essere rispettati nella nostra fede, nei nostri riti e simboli religiosi.

Chi riconosce la croce quale segno della propria identità la concepisce come simbolo di amore e di pace; essa non può essere letta pertanto come simbolo di rifiuto dell’altro.

La storia e la cultura occidentali sono fondamentalmente segnate dalla fede cristiana e per questo al crocifisso è riservato un posto di riguardo in quella che spesso viene citata come “casa comune europea”. Il crocifisso annuncia un messaggio di amore, solidarietà e nonviolenza. Esorta alla pace, alla riconciliazione, alla giustizia, al perdono e all’amore per il prossimo. In questo senso è un simbolo di speranza per l’incontro pacifico di popoli e religioni. La nostra società ha bisogno di tale simbolo, che rappresenta i valori che dovrebbero caratterizzarla.

 

Il crocifisso nella nostra vita personale

 

La discussione pubblica sul crocifisso interroga pure la nostra fede e il nostro comportamento personale. Se cominciamo la giornata con il segno della croce e la viviamo alla luce del messaggio che ne scaturisce, esprimiamo la nostra personale convinzione di fede. Così imposteremo anche la vita a partire dalla croce

di Cristo condividendo pure il peso della croce del nostro prossimo e attingendo fiducia anche nei momenti di sofferenza.

Talvolta capita anche a noi come ai primi cristiani: il crocifisso incontra resistenze e non viene accolto. Per questo l’apostolo Paolo scrive alla comunità cristiana di Corinto queste parole:

«Poiché, infatti, nel disegno sapiente di Dio il mondo, con tutta la sua sapienza, non ha conosciuto Dio, è piaciuto a Dio salvare i credenti con la stoltezza della predicazione. E mentre i Giudei chiedono i miracoli e i Greci cercano la sapienza, noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio. Perché ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini» (1Cor 1,21-25).

La sapienza e la potenza di Dio siano la nostra guida e la nostra forza.

 

Mons. Wilhelm Egger