MADRE LUCIA NOIRET:

EDUCATRICE E FONDATRICE

 

È uscito in questi giorni, in un grosso volume di 556 pagine, una nuova biografia storica della SdD Madre Lucia Noiret (1832-1899),1 educatrice e Fondatrice in Imola, della congregazione delle Ancelle del Sacro Cuore di Gesù sotto la protezione di S. Giuseppe.

Il libro ricostruisce la vita e l’azione di Madre Lucia e della congregazione da lei fondata dai suoi inizi, fino ai nostri giorni, inquadrandola nelle complesse e tormentate fasi della storia a lei contemporanea, dall’unificazione dell’Italia al secolo XX. Il volume, corredato da centinaia di fotografie si articola in tre parti: la prima è dedicata alla vita di Madre Lucia, dalla nascita agli eventi che prepararono la fondazione della sua congregazione (1832-1873); la seconda esamina il sorgere e lo sviluppo della congregazione fino alla morte della Fondatrice (1899); la terza parte traccia la storia delle Ancelle fino a noi, attraverso il susseguirsi dei generalati.

 

La vita

di Madre Lucia

 

La storia veramente singolare di questa religiosa viene presentata dall’autore Andrea Ferri, dentro l’epoca in cui suor Lucia Noiret visse e operò, con abbondante ricchezza di documenti, non cosi esplicitamente riferiti nelle precedenti biografie, a carattere più divulgativo. La sua vita appare guidata da un progetto della Divina Provvidenza, più chiaro per noi oggi di quello che fu, invece, per lei allora.

Nata a Chambery nel 1832, quando la Savoia era ancora legata al Regno di Sardegna e Piemonte, attraverso uno stesso sovrano, Georgine, a 18 anni, scelse di farsi suora della carità di s. Giovanna Antida Thouret e fu inviata a Napoli per farvi il noviziato. Qui le fu dato il nome di suor Lucia, un nome quasi profetico della sua futura missione apostolica di luce e guida.

Da Napoli, a vent’anni, venne inviata in Imola per essere maestra e insegnante di francese, nel conservatorio di s. Giuseppe dove le Suore della carità erano state chiamate fin dal 1838 dal vescovo, Giovanni Maria Mastai Ferretti, il futuro Pio IX.

Il susseguirsi di diverse ideologie e il clima antireligioso dell’epoca risorgimentale determinarono l’esodo delle Suore della carità da Imola e suor Lucia si trovò al centro di una clamorosa vicenda indicativa di quella conflittualità tra forze antiecclesiali e cattoliche che caratterizzò il clima italiano e quello romagnolo in particolare, quando l’Italia si avviava verso la sua unità. La mattina di Pasqua del 1873, mentre suor Lucia si avviava alla stazione ferroviaria, diretta a Roma, in obbedienza alla sua superiora generale Madre Carolina Chambrot, venne fermata da due gendarmi, inviati da Marco Mambrini, presidente dell’ amministrazione del conservatorio di s. Giuseppe, e riportata, con “ la forza e l’autorità”, all’istituto. Questo episodio segnò profondamente tutta la sua esistenza e le schiuse gli orizzonti di una nuova chiamata che ella visse con fede eroica, camminando sulla via, ancora a lei non chiara, della fondazione di un nuova congregazione religiosa (1876), in risposta alle necessità educative dell’infanzia e della gioventù di Imola. Consigliata nell’ accettazione di questa missione dal vescovo L. Tesorieri, venne anche incoraggiata da don Giovanni Bosco, che le rivolse parole, in seguito rivelatesi profetiche.

 

Il carisma

di Madre Lucia

 

In Imola il trapasso dallo Stato pontificio a quello italiano fu particolarmente segnato da spinte sociali anticlericali che apertamente o in forme subdole minavano la struttura ecclesiale, seguendo un progetto di laicizzazione dello stato: la religione cattolica doveva essere estinta o ridotta alla sfera privata e il suo ruolo, in campo educativo e sociale, dissolto o sostituito da strutture laiche, aperte alle nuove istanze socialiste.

Donna di carattere tenace e di grande fede suor Lucia Noiret seppe affrontare con equilibrio, coraggio e con la fede e la saggezza dei santi le difficili situazioni del suo tempo, trovando luce e forza in un’intensa preghiera, permeata dalla spiritualità d’amore e fiducia nel Cuore di Gesù molto diffusa nel secolo scorso. «La nostra congregazione, diceva, è tutta opera del Sacro Cuore, bisogna viverci santamente». E in questa spiritualità affondano le radici del suo carisma e del suo slancio apostolico: «L’ancella che ama il Signore ama con Lui il mondo intero. Tutte le anime le sono care: Tutte le vorrebbe condurre col suo amore e col suo sacrificio nel Cuore di Gesù». L’amore che nella giovinezza aveva spinto Georgine a farsi suora della Carità, dopo essere passata attraverso un’esperienza pasquale drammatica, che le indicava una nuova vocazione da seguire, era diventato in suor Lucia un’intuizione interiore profonda dell’amore di Dio, rivelato in Gesù, nel segno del suo Cuore e si esprimeva concretamente nell’amore verso i più bisognosi e soprattutto come dedizione verso le fanciulle e le giovani che considerava «perle preziose consegnatele dal Signore per educarne il cuore alla conoscenza di Dio, all’amore del prossimo, al senso della responsabilità e alla preparazione professionale», richiesta nell’epoca.

 

Un carisma

ancora attuale

 

Il carisma apostolico di suor Lucia si delineava chiaramente come un carisma di fondazione, orientato a glorificare Cristo e a costruire il suo Regno d’amore e fraternità tra gli uomini, portando a tutti un messaggio di fede, di speranza, di amore e attenzione agli umili, un carisma che nasce nella contemplazione della misericordia del Cuore di Cristo, si alimenta nell’eucaristia e si concretizza in opere di amore.

Nella terza parte del libro l’autore, tracciando la storia della congregazione, dimostra come tale carisma sia ancora vivo e attuale, capace di incarnarsi in diverse situazioni e culture, capace di appassionare nuove seguaci di Madre Lucia, che, grande apostola del Sacro Cuore di Gesù, al suo tempo ne trasmise la spiritualità e la devozione, vedendo in queste un efficace strumento di trasformazione delle persone e dei rapporti umani.

Oggi, la sua eredità spirituale, in forme teologicamente fondate, rivela la perennità di un dono consegnato alla Chiesa che contiene in sé la forza apostolica originaria, adeguandosi alle mutate condizioni dei tempi e dei luoghi e allargandosi oltre l’orizzonte imolese dove fu donato alla Chiesa, fino ai paesi più poveri dell’ America Latina, al servizio dei piccoli, dei più deboli e dei perseguitati.

 

sr. Giuseppina Onofri

1 FERRI A., Una contemplativa in azione. Madre Lucia Noiret, fondatrice in Imola delle Ancelle del Sacro Cuore di Gesù sotto la protezione di S. Giuseppe e storia della congregazione, Editrice Campomarzo, San Lazzaro di Savena (BO) 2003, pp. 556, € 35.