LA PREGHIERANELLA TRADIZIONE ORIENTALE

 

Esistono tante definizioni della preghiera nella dottrina spirituale dell’oriente cristiano. Ogni autore ne dà una, ma su un’affermazione tutti sono concordi: la vera natura della preghiera è indicibile. L’unico maestro della preghiera è lo Spirito Santo.1

L’oriente ha una vasta produzione di scritti sul tema della preghiera e fino ad oggi non esisteva ancora nessun manuale che la presentasse in maniera esauriente e sistematica.

È quello che Tomá∆ ≈pidlik, gesuita, professore emerito del pontificio istituto orientale, il più grande conoscitore della tradizione orientale, è riuscito a realizzare nel libro La Preghiera secondo la tradizione dell’Oriente cristiano,2 concepito come secondo volume del suo manuale sistematico sulla spiritualità dell’oriente cristiano.3

Partendo dalle fonti patristiche, liturgiche, innografiche e poetiche dell’oriente cristiano, egli fa compiere al lettore un’immersione dentro le varie forme della preghiera con un percorso molto illuminante e fecondo.

 

PREGHIERA

COME INCONTRO

 

L’autore osserva innanzitutto e fa vedere com’è necessario partire dal deposito della tradizione se si vuole capire ed entrare nella preghiera secondo l’esperienza della chiesa d’oriente. È un’esperienza che si fonda sulla “teologia positiva” – in altre parole su un positum dato dalla Scrittura e dalla Tradizione – e che fa teologia a partire da qui, e non su una base puramente speculativa (metodo teologico che usa la Scrittura e la tradizione a supporto delle affermazioni elaborate dalla ragione umana, tipico della scolastica).

L’incontro con Dio è sempre un incontro tra persone, Dio e l’uomo. È l’esperienza sconvolgente della preghiera cristiana. Come ogni esperienza essa si richiama a simboli e a momenti che rievocano alla memoria l’avvenimento. Questo è tipico della lingua orientale, che usa spesso i simboli e le immagini.

Per capire il significato che sta dietro a ogni metafora c’è bisogno di una guida. È ciò che l’autore fa nel secondo capitolo mostrando come in maniera differente, ma complementare, l’oriente e l’occidente si pongono, ad esempio, davanti alla necessità della preghiera:

«Gli autori scolastici occidentali del medioevo hanno cercato delle “ ragioni di convenienza” per dimostrare la necessità della preghiera, e ciò che essi sottolineano di più e l’incapacità radicale dell’uomo di determinare da solo la sua salvezza. La prospettiva degli orientali è ben più larga… Essi sottolineano meno la corruzione della nostra natura umana a opera del peccato che la sua divinizzazione originaria».4

 

IL CORPO

E LA PREGHIERA

 

È questa una prospettiva che dà al dialogo divino-umano un orizzonte più ampio e aiuta l’uomo a guardarsi con lo sguardo misericordioso di Dio. Questo dialogo si realizza in forme e modi diversi, ad esempio come lode, contemplazione, adorazione. La forma che però è più naturale e immediata è sicuramente quella di domanda.

L’autore analizza tutte queste varie forme di preghiera e si sofferma in modo particolare sulla preghiera di domanda. Per quanto riguarda quest’ultima forma, l’autore elenca alcune “regole” da rispettare, aiutando il lettore a non farsi imbrigliare dalle false attese nutrite da un modo sbagliato di procedere.

L’uomo quando prega è coinvolto con tutto se stesso. L’occidente sembra a volte dimenticarlo, mentre l’oriente ha mantenuto questa consapevolezza e ne è prova l’importanza che attribuisce al corpo nella preghiera. Il capitolo dedicato a questo aspetto del discorso è molto interessante, perché spiega come anche il corpo può pregare e aiutare a creare il clima necessario all’incontro e alla relazione con Dio. È quasi uno studio del linguaggio del corpo applicato alla preghiera.

Nella tradizione orientale riveste un’importanza fondamentale la preghiera liturgica comunitaria. L’autore ci presenta, in un lungo e succoso capitolo, le caratteristiche fondamentali di questa preghiera, che dà forma e sostanza alla vita cristiana ed è scuola per la preghiera personale. Dall’incontro comunitario con il Risorto siamo mandati ad annunciare a tutti ciò che abbiamo sperimentato, ma questo ci è possibile solamente se frequentiamo assiduamente il Cristo, se abbiamo un incontro davvero personale con lui.

 

I METODI

DI PREGHIERA

 

L’oriente cristiano ha un’infinità di consigli per chi vuole entrare in preghiera. ≈pidlik li raccoglie sapientemente e li suddivide in tre capitoli: la lettura meditata (sviluppata in tre sottocapitoli), la contemplazione, analizzata in sei sottotitoli poi approfondita nel suo naturale sbocco che è la mistica (esaminata in tutti i suoi aspetti in ben otto paragrafi).

La preghiera, come ogni atto umano importante, ha bisogno d’essere preparata. Perciò richiede delle operazioni preliminari che sono importanti quanto la preghiera stessa. Senza questi preliminari si rischia di parlarsi addosso.

Un tema importante è quello dei metodi indicati per la preghiera. L’autore li espone con puntualità, non senza notare che essi non devono diventare fonte di preoccupazione, perché in questo modo finirebbero per impedire il dialogo con il Signore.

Un metodo particolarmente famoso è quell’adottato dall’esicasmo, la nota corrente spirituale del monachesimo orientale. È un metodo diventato famoso grazie a una preghiera giaculatoria detta “preghiera di Gesù”. L’autore spiega abbondantemente la nascita del movimento spirituale esicasta e il metodo di preghiera che è praticato in esso.

Nella conclusione del libro l’autore raccoglie gli aspetti che l’oriente mette in risalto per quanto riguarda l’identità della preghiera e della perfezione. È un’ottima sintesi di tutto il volume che aiuta a richiamare alla memoria i punti fondamentali della preghiera secondo l’oriente cristiano.

Chiude il volume un prezioso elenco bibliografico suddiviso per argomenti, – una vera perla –, un indice alfabetico e un indice dei nomi.

È un libro-miniera, questo di ≈pidlik, una specie d’incrocio tra il manuale e l’enciclopedia, in cui il lettore trova un approccio veramente esauriente al tema, con una straordinaria ricchezza di citazioni e di apoftegmi. Certamente, come ogni opera enciclopedica, non approfondisce in maniera esauriente ogni aspetto del discorso, ma stuzzica il lettore ad approfondire e a ricercare ulteriormente.

A chi cerca in questo volume qualcosa di più particolareggiato diamo il consiglio dell’autore stesso: «cerchi un apoftegma per il suo profitto, lo scelga secondo il suo cuore». Del resto, l’oriente cristiano ne ha una vasta raccolta e non è difficile trovarvi ciò che si cerca.

Marco Borri scj

 

1 Cfr. Premessa in: ≈pidlik Tomá∆, La Preghiera secondo la tradizione dell’Oriente cristiano.

2 Spidlik Tomá∆, La Preghiera secondo la tradizione dell’Oriente cristiano, LIPA, Roma 2002, pp. 566, € 28,00. Traduzione dall’originale francese, La spiritualité de l’Orient chrétien. La prière, Pontificio Istituto Orientale, Roma 1998.

3 Edizione originale francese, Orientalia Christiana Analecta 206, tr. it. Roma, 1985. Nuova edizione con il titolo, La spiritualità dell’Oriente cristiano, San Paolo 1995.

4 Spidlik Tomá∆, La Preghiera secondo la tradizione dell’Oriente cristiano, pp. 57-58.