PICCOLA
SINOSSI DELLE DIFFERENZE
A
CONFRONTOCOL CREDO CRISTIANO
Il documento pontificio Gesù
Cristo portatore dell’acqua viva suggerisce delle domande per valutare alcuni
fra gli elementi centrali del pensiero e della pratica New Age da un punto di
vista cristiano. Le differenze sono enormi
e inconciliabili.
Esiste
un solo Gesù Cristo oppure ve ne sono migliaia?
La
letteratura del New Age presenta spesso Cristo come uno fra i tanti saggi,
iniziati, avatar. Negli approcci del New Age: il Gesù storico personale e
individuale è distinto dal Cristo universale, impersonale ed eterno; Gesù non è
considerato l’unico Cristo; la morte di Gesù sulla croce viene negata o
reinterpretata per escludere l’idea che egli, in quanto Cristo, possa aver sofferto; documenti
apocrifi sono considerati fonti autentiche per la conoscenza di aspetti della
vita di Gesù che non si possono trovare nel canone delle Scritture; si
compie una specie di esegesi esoterica dei testi biblici per depurare il
cristianesimo dalla religione formale che impedisce l’accesso alla sua essenza.
Nella
tradizione cristiana, Gesù Cristo è Gesù di Nazaret del quale parlano i
Vangeli, il figlio di Maria e l’unico figlio di Dio, vero uomo e vero Dio, la
piena rivelazione della verità divina, l’unico Salvatore del mondo: «Fu
crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è
risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del
Padre».
Ci
salviamo da soli o la salvezza è un dono gratuito di Dio?
Secondo
il New Age ci salviamo mediante le nostre azioni: le parole chiave sono
auto-compimento, auto-realizzazione e auto-redenzione.
Per i
cristiani la salvezza dipende dalla partecipazione alla passione, morte e
resurrezione di Cristo e da un rapporto personale diretto con Dio piuttosto che
da una qualsiasi tecnica. La situazione umana, compromessa com’è dal peccato
originale e dal peccato personale, può essere
rettificata
solo dall’azione di Dio: soltanto Dio può riconciliarci
con
lui. Nel piano divino della salvezza, gli esseri umani sono stati salvati da
Gesù Cristo che, come Dio e come
uomo, è
l’unico mediatore della redenzione. Nel cristianesimo
la
salvezza non è un’esperienza del sé, un dimorare meditativo e intuitivo in se stessi,
ma è il perdono del peccato, la liberazione dalle profonde ambivalenze che
albergano dentro di noi e il raggiungimento della pace dei
sensi
mediante il dono della comunione con un Dio amorevole.
Preghiera
e meditazione: ci rivolgiamo a noi stessi o a Dio?
La
tendenza a confondere la psicologia e la spiritualità ci spinge ad insistere
sul fatto che molte delle tecniche di meditazione ora in voga non sono
preghiera. Spesso sono una buona preparazione alla preghiera, ma nulla di più,
anche se inducono un piacevole stato mentale o benessere psicofisico. Il
silenzio può porci di fronte al vuoto piuttosto che essere un silenzio di
contemplazione dell’Amato.
Le
pratiche del New Age non sono veramente preghiera perché riguardano
l’introspezione o fusione con l’energia cosmica in opposizione alla preghiera
cristiana che implica sì introspezione, ma è anche, e soprattutto, incontro con
Dio. Lungi dall’essere un semplice sforzo umano, la mistica cristiana è dialogo
che implica un atteggiamento di conversione, un esodo dall’io verso il Tu di
Dio. Il cristiano, anche quando è solo e prega nel segreto, ha la coscienza di
pregare sempre in unione con Cristo, nello Spirito Santo, insieme con tutti i
santi per il bene della Chiesa.
Abbiamo
la tentazione di negare il peccato oppure ne accettiamo l’esistenza?
Nel New
Age non esiste un vero concetto di peccato, ma piuttosto l’idea di conoscenza
imperfetta. Si cerca l’illuminazione che si può raggiungere mediante
particolari tecniche psicofisiche. Al simpatizzante non viene detto che cosa
credere, che cosa fare o non fare, ma: «Vi sono mille modi di esplorare la
realtà interiore. Vai dove ti portano l’intelligenza e l’intuizione. Abbi
fiducia in te stesso». Il problema più grave è quello dell’alienazione da tutto
il cosmo e non il fallimento personale o il peccato. Il rimedio consiste
nell’immergersi sempre più nell’interezza dell’essere. Una sola vita non è
sufficiente e debbono verificarsi delle reincarnazioni affinché le persone
possano realizzare pienamente il proprio potenziale.
Nella
prospettiva cristiana la realtà del peccato, e più particolarmente del peccato
delle origini, si chiarisce soltanto alla luce della rivelazione divina. Senza
la conoscenza di Dio che essa ci dà, non si può riconoscere chiaramente il peccato,
e si è tentati di spiegarlo semplicemente come un difetto di crescita, come una
debolezza psicologica, un errore, come l’inevitabile conseguenza di una
struttura sociale inadeguata, ecc. Soltanto conoscendo i disegni di Dio
sull’uomo, si capisce che il peccato è un abuso di quella libertà che Dio dona
alle persone create perché possano amare lui e amarsi reciprocamente.
Veniamo
incoraggiati a rifiutare la sofferenza e la morte o ad accettarla?
Alcuni
scrittori del New Age considerano la sofferenza come qualcosa che ci siamo
auto-imposti o ancora come l’incapacità di sfruttare appieno le nostre risorse.
Nel New Age la reincarnazione è spesso considerata un elemento necessario alla
crescita spirituale, una fase di progressiva evoluzione spirituale che
proseguirà dopo la morte.
Sia
l’unità cosmica sia la reincarnazione sono inconciliabili con la fede cristiana
secondo la quale la persona umana è un essere distinto che vive una vita della
quale è pienamente responsabile: l’interpretazione che il New Age dà della
persona mette in dubbio le idee di responsabilità e di libertà. I cristiani
sanno che nella Croce di Cristo non solo si è compiuta la redenzione mediante
la sofferenza, ma anche la stessa sofferenza umana è stata redenta.
Il
nostro futuro è scritto nelle stelle o dobbiamo aiutare a costruirlo?
La
Nuova Era sarà popolata da esseri perfetti e androgini, che domineranno le
leggi cosmiche della natura. In questo scenario, il cristianesimo deve essere
eliminato e lasciare il posto a una religione globale e a un nuovo ordine
mondiale.
I
cristiani vivono costantemente in uno stato di allerta, pronti per gli ultimi
giorni in cui Cristo ritornerà. La loro Nuova Era iniziò duemila anni fa con
Cristo, che non è altro che Gesù di Nazaret, il Verbo di Dio fatto uomo per la
salvezza di tutti. La presenza e l’attività dello Spirito non toccano
solo gli
individui,
ma la società e la storia, i popoli, le culture, le religioni.
Il
credo del New Age sotto forma di dieci comandamenti (da una formulazione di Jean
Vernette):
Attenderai,
con impazienza, l’Era dell’Acquario.
Crederai
nella grande mutazione, fermamente.
La tua
coscienza si risveglierà, in maniera attenta.
Ti
occuperai del tuo corpo, in maniera attiva.
Seguirai
dei maestri, rispettosamente.
Crederai
all’irrazionale, integralmente.
Venererai
la dea Gaia (la Terra), con fedeltà.
Rifiuterai,
in maniera rigorosa, le religioni esistenti.
Parlerai
con gli spiriti, in tutta naturalezza.
Della
morte te ne riderai, con serenità.