DOCUMENTO
PONTIFICIO SUL NEW AGE
È GESÙ
IL VERO “ACQUARIO”
Il New Age è una nebulosa che contiene qualcosa dell’esoterismo e dell’occultismo, del pensiero mitico e magico circa i segreti della vita e un filo di cristianesimo. Il tutto mescolato a concetti provenienti dall’astrofisica. È inconciliabile con il Credo cristiano.
Nell’icona
biblica di Gesù che, presso il pozzo di Giacobbe, offre l’acqua viva alla donna
samaritana (Gv 4), i credenti possono trovare la risposta alla sfida posta da
quella forma di religiosità post-moderna chiamata New Age1 (termine che fa
riferimento alla Nuova Era astrologica dell’Acquario): Gesù è presentato come
il vero “acquario” cioè come il portatore dell’acqua della vita.
È
l’intuizione che ha guidato la stesura del recente documento Gesù Cristo
portatore dell’acqua viva. Una riflessione cristiana sul “New Age”, a cura dei
Pontifici consigli della cultura e per il dialogo inter-religioso. Si tratta di
uno strumento pastorale al servizio dei formatori cristiani per individuare le
origini del New Age, capire in che modo riesce ad influenzare la vita dei
credenti ed elaborare modalità atte a rispondere alle numerose sfide che il New
Age lancia alla comunità cristiana in tutto il mondo. Uno strumento che nasce
dal dovere che la Chiesa ha di rimanere fedele al Vangelo della vita, della
morte e resurrezione di Gesù. Lo studio è da intendere come “rapporto
provvisorio” e ha il suo nucleo centrale nell’analisi della spiritualità New
Age messa a confronto con quella cristiana (capp. 2-4).
IL
FASCINO DI UNA
AMBIGUA
NEBULOSA
Possiamo
identificare i simboli della “nuova spiritualità” nel famoso festival di
Woodstock del 1969 e nel musical Hair, che espose al grande pubblico i temi
principali del New Age nell’emblematica canzone Acquarius, vera e propria
profezia del tramonto dell’era zodiacale dei Pesci (dominata dal cristianesimo)
e dell’alba dell’era dell’Acquario in cui si affermerà una religione
universale. L’età dei Pesci ha creato un’era di guerre e conflitti, ma quella
dell’Acquario sarà un’era di armonia, pace e unità. Da questa visione che
affonda le sue radici nell’esoterismo occidentale (passando per i Rosa Croce e
la Massoneria) si sviluppa un fenomeno fluido e multiforme, per molti versi
affascinante e che è, nello stesso tempo, movimento sincretistico nato per
restituire spiritualità alla società materialista, corrente culturale gnostica
e “religione di consumo” (religion à la carte) nella logica di un mercato
dominato dal fai-da-te.
Il
cardinale Godfried Danneels in una sua lettera pastorale del 1990 (Cristo o
l’Acquario) lo descrive così: «Non è una religione, ma tuttavia ha un carattere
religioso; non è una filosofia, ma tuttavia è una visione dell’uomo e del
mondo, così come una chiave di interpretazione; non è una scienza, ma si
appoggia su “leggi scientifiche”, anche se queste ultime sono da ricercare
nelle stelle. Il New Age è una nebulosa che contiene dell’esoterismo e
dell’occultismo, del pensiero mitico e magico riguardante i segreti della vita
e un filo di cristianesimo, il tutto mescolato a concetti provenienti
dall’astrofisica». E vanta referenti culturali in ogni campo: studiosi delle
religioni (Campbell, Jung, Eliade), scienziati (Capra, Bohm, Lovelock),
psicologi (Bateson, Wilber), scrittori (Blake, Huxley, Ferguson, Redfield,
Coelho), figure della spiritualità cattolica (Teilhard de Chardin, Thomas
Merton, Anthony de Mello, Bede Griffiths).
Si
tratta dunque di uno dei più complessi movimenti collettivi di fine millennio,
in cui confluiscono un filone europeo di tradizione teosofica che fa da ponte
tra oriente e occidente (New Age come astrostoria, in quanto considera
l’influenza degli astri quale causa primaria della storia; luogo simbolo è la
comunità ecologica di Findhorn nel nord-est della Scozia) e un filone americano
di tradizione metafisico-esoterica (New Age come nuovo paradigma del passaggio
dalla fisica meccanica di Newton alla fisica quantistica, dall’esaltazione
della ragione all’apprezzamento dell’emozione, dal dominio della mascolinità
alla celebrazione della femminilità: segno di nuova visione planetaria che
diventa “dolce cospirazione”; luogo simbolo è l’Istituto Esalen a Big Sur in
California, culla del Movimento per il potenziale umano, una delle componenti
psicospirituali più caratteristiche). La “terra promessa” del movimento è la
Bay Area, regione della California che copre un raggio di 50 chilometri a est e
a sud di San Francisco: alla convergenza di due flussi migratori, l’asiatico e
l’europeo, è stata la prima a effettuare la transizione dalla società
industriale a quella postindustriale, diventando un polo d’attrazione
dell’intelligenza filosofica, scientifica e religiosa a livello mondiale
(comprende città come Berkeley, Oakland, Palo Alto e Silicon Valley).
Possiamo
descrivere l’organizzazione di questo movimento facendo riferimento a tre
livelli: le comunità e i centri, le reti di simpatizzanti, il mercato.
Il
primo livello è composto da comunità (da 30 a 500 membri di varia composizione)
che, insediate lontano dalle grandi città, ricercano stili di vita in armonia
con la natura e curano la crescita di una “coscienza planetaria”. Oltre a
queste emergono i centri, cioè le strutture di produzione, di promozione e di
vendita dei servizi e dei prodotti new age. Possono essere di tipo formativo o terapeutico:
i primi offrono corsi, consulenze e pubblicazioni finalizzati al benessere
psicofisico, all’illuminazione, al perfezionamento personale e professionale,
al potenziamento delle relazioni; i secondi recuperano antiche medicine e
metodi curativi naturali alternativi alla medicina ufficiale, offrono tecniche
mentali e corporali per liberarsi da nevrosi e emozioni negative (training
autogeno, ipnosi, yoga, lettura dell’aura che circonda ognuno per diagnosticare
le malattie, channeling (contatto con entità spirituali), terapia dei
cristalli, fanno riscoprire tecniche di preghiera profonda e curano le
dipendenze (cf. la terapia dei “dodici passi” proposta dagli Alcolisti Anonimi
in tutto il mondo).
Il
secondo livello è dato da una rete di gruppi informali (network) flessibili,
svincolati da gerarchie e collegati grazie all’uso dell’odierna tecnologia
informatica, che offre la possibilità di mettere in contatto i simpatizzanti e
di sostenerli. La loro influenza si manifesta nelle cooperative di produzione e
consumo biologico, nei centri di servizi per la salute del corpo e dello
spirito, nei movimenti pacifisti, nelle reti religiose ed ecumeniche.
Infine,
al terzo livello, troviamo il mercato new age con la sua offerta eterogenea di
cristalli miracolosi, talismani e amuleti, oroscopi e tecniche divinatorie,
servizi e corsi di formazione, ginnastiche dolci, musica e libri.
LA
RISPOSTA
CRISTIANA
Da
questa breve panoramica emerge chiaramente un fenomeno quasi inafferrabile ma
anche «attraente soprattutto perché molto di quanto offre soddisfa aspirazioni
spesso non soddisfatte dalle istituzioni ufficiali».
Il
documento Gesù Cristo portatore dell’acqua viva ci aiuta con una riflessione
critica a partire dal concetto di “nuova spiritualità”, descritta nei suoi due
elementi distinti, uno metafisico e l’altro psicologico.
La
componente metafisica rivela che il New Age «è un’indagine dell’Essere al di là
della separatezza degli esseri, come una nostalgia dell’unità perduta. Si
riconosce qui la sua matrice gnostica. Essa si esprime nei figli dell’Acquario
mediante la ricerca dell’unità trascendente delle religioni… In un certo qual
modo negano la storia e rifiutano l’idea che la spiritualità possa essere
radicata nel tempo o in qualche istituzione. Gesù di Nazaret non è Dio, ma una
delle numerose manifestazioni del Cristo universale e cosmico» (Jean Vernette).
La
componente psicologica di questo tipo di spiritualità scaturisce dall’incontro
fra cultura esoterica e psicologia: diviene pertanto un’esperienza di trasformazione
psico-spirituale personale – in un contesto che appare come una «vera e propria
celebrazione della sacralità del sé» – considerata analoga all’esperienza
religiosa.
Alla
luce di tutto ciò il documento afferma che la matrice essenziale del pensiero new
age sia nella tradizione esoterico-teosofica: in questa visione del mondo, gli
universi visibili e invisibili sono collegati da una serie di corrispondenze e
influenze fra il microcosmo e il macrocosmo, fra metalli e pianeti, fra pianeti
e varie parti del corpo umano. Le persone possono entrare in contatto con mondi
superiori e inferiori con l’immaginazione oppure utilizzando mediatori (angeli,
spiriti, diavoli) o rituali. Le persone possono essere iniziate ai misteri del
cosmo, di Dio e del sé mediante un percorso spirituale di trasformazione: la
vera meta è la gnosi, la forma più elevata di conoscenza, l’equivalente della
salvezza. Il New Age, come ha detto il cardinale Poupard nella conferenza
stampa di presentazione del documento, si presenta allora come «una falsa
utopia per rispondere alla sete profonda di felicità del cuore umano, in preda
alla drammaticità dell’esistenza e insoddisfatto dell’infelicità profonda della
felicità moderna».
I
cristiani sono perciò chiamati oggi a evangelizzare non solo la persona
indifferente ma anche quella attirata da questa nuova spiritualità, riscoprendo
una chiara identità di discepoli di Cristo. Così incontrare Dio non si riduce a
una specie di viaggio narcisistico dentro il proprio “io” ma significa
incontrare un Altro che ama e salva l’uomo, significa incontrare un Essere
personale e non un flusso di energia cosmica e impersonale. Di fronte
all’inaccostabile Cristo-cosmico dei newagers (un modello che può ripetersi in
molte persone, luoghi e tempi), i cristiani pongono la loro fede nel Gesù
Cristo storico e vivente la cui figura umano-divina rivela il mistero
dell’amore di Dio per la razza umana attraverso la storia (egli vive in noi
perché condivide con noi la sua vita, ma questo non è né imposto né automatico)
e pongono altresì la loro speranza in quel Cristo reale che è Via, Verità e
Vita, consapevoli che la salvezza si ottiene attraverso la fede in lui.
La
salvezza non sta dunque nell’opera dell’uomo che passa attraverso la
trasformazione della coscienza da personale in cosmica, ma nella liberazione
dal peccato operata dal dono di sé fatto da Cristo una volta per tutte.
L’elemento essenziale della fede cristiana è la discesa di Dio fra le creature,
in particolare le più umili, deboli e meno dotate secondo i valori del “mondo”.
Il modo
cristiano di avvicinarsi a Dio non si fonda su alcuna tecnica nel senso stretto
della parola. Ciò contraddirebbe lo spirito d’infanzia richiesto dal Vangelo.
La mistica cristiana autentica non ha niente a che vedere con la tecnica: è
sempre un dono di Dio. Più si progredisce nel rapporto con Dio, che è sempre e
in ogni modo un dono libero, più diviene impellente il bisogno di abbandonare
il peccato, la miopia spirituale e l’infatuazione di sé.
La
preghiera cristiana perciò non è un esercizio di autocontemplazione, di
staticità e svuotamento di sé, ma un dialogo d’amore. La vita in Cristo non è
qualcosa di così personale e privato da essere limitato all’ambito della
coscienza né si tratta soltanto di un nuovo livello di consapevolezza: implica
la trasformazione di spirito e corpo mediante la partecipazione alla vita
sacramentale della Chiesa.
In
questo contesto la vita consacrata è chiamata ad un particolare impegno, quello
di «trarre il meglio dalle ricchezze del patrimonio spirituale cristiano. I
grandi ordini religiosi possiedono forti tradizioni di meditazione e di
spiritualità che potrebbero essere messe a disposizione mediante corsi da
seguire o periodi da trascorrere nelle loro case. In parte questo è già stato
fatto, ma occorre fare di più. Aiutare le persone nella loro ricerca spirituale
offrendo loro tecniche collaudate ed esperienze di preghiera autentica potrebbe
avviare un dialogo che rivelerebbe le ricchezze della tradizione cristiana e
forse chiarirebbe molto del New Age».
Uno
degli esponenti del movimento ha paragonato le religioni tradizionali alle
cattedrali e il New Age a una fiera mondiale. Questa immagine lancia ai
cristiani una sfida positiva perché è sempre il momento di portare il messaggio
delle cattedrali alla gente della fiera. I cristiani non hanno bisogno e non
devono aspettare un invito a portare il messaggio della Buona Notizia a coloro
che cercano risposte alle loro domande, un cibo che li soddisfi, un’acqua viva.
Seguendo l’immagine proposta, i cristiani devono uscire dalla cattedrale,
nutriti dalla parola e dal sacramento, e portare il Vangelo in ogni aspetto
della vita di tutti i giorni.
Mario Chiaro
1Suggeriamo
alcuni testi che permettono un approfondimento del tema. NOTA PASTORALE CEI
L’impegno pastorale della Chiesa di fronte ai nuovi movimenti religiosi e alle
sette, 30/5/1993; TERRIN A. N., New Age. La religiosità del postmoderno,
Bologna (EDB) 1993; Rivista trimestrale Religioni e Sette nel Mondo, nn. 1 e
2/1996 interamente dedicati al New Age; DANNEELS G., Cristo o l’Acquario,
Lettera di Natale del 1990, in Regno-doc. 13/1991, pp. 415-424; BERZANO L. ,
New Age, Il Mulino, Bologna 1999; INTROVIGNE M., New Age & Next Age,
Piemme, Casale Monferrato 2000.